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Il Campania si “gode” il suo talento: ANDREA BOSCO, miglior giovane della Serie D

Andrea Bosco, Ctl Campania, serie d girone h, 630 minuti di imbattibilità, ctl campania,presidente De Micco, mister campana, troiano dirigente del materdei, classe 95,  NAPOLI – Dalla scuola calcio al palcoscenico della serie D da protagonista principale: Andrea Bosco, per metà sudamericano –mamma brasiliana (ma lui precisa, “sono italiano al 100%”) è tra le sorprese più belle della prima parte della stagione della categoria. A trarne beneficio il Ctl Campania, dove ricopre oramai un posto fisso nello schieramento difensivo di mister Campana: anche per merito di Bosco, dunque, la difesa biancazzurra (che non prende gol da 630’) è la migliore del girone H. Il palmares di questo talento puro non ancora diciottenne, seppur a livello di scuola calcio, è di tutto rispetto: col Materdei, due anni fa, coi Miniallievi ha vinto il campionato regionale perdendo successivamente la finale nazionale; l’anno scorso il ko ai rigori nella finale regionale.

Da quest’anno il giocatore classe ’95 è un ‘guerriero’: “Una realtà totalmente diversa, prima ero abituato a giocare con ragazzi della mia età – spiega Bosco – ora mi ritrovo coi 20enne e coi 30enni, gente di esperienza, con altre motivazioni, altri obiettivi, altri interessi. Penso che questo è il calcio che più conta e che più mi piace, il miglior calcio che ho trovato finora dove spero di rimanerci per molto”. Alto, potente e roccioso, Bosco incarna l’universale difensivo moderno: “Ho sempre giocato difensore centrale, ma all’occorrenza anche terzino sinistro. In realtà sono nato come ala, poi mi sono abbassato terzino per poi passare a difensore centrale. Alla Chiellini. Il lavoro di mister Campana, poi, mi ha esaltato di più. I miei compagni di squadra dicono che sono più forte come terzino che come centrale: forse Campana ha trovato il mio giusto ruolo e spero che sia così per il resto dell’annata”.

 

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Perfetto l’inserimento non solo negli schemi dell’allenatore, ma anche quello nell’ambiente biancazzurro: “Al Campania mi trovo benissimo, ho trovato dei compagni di squadra eccezionali. Mi hanno accolto tutti molto bene: mister, società e tutti quanti. Mi hanno insegnato tantissime cose e sto qui per imparare giorno dopo giorno”. Gli obiettivi, quelli di ogni giovane che si affaccia alla ribalta del calcio nazionale: “Spero di fare un buon campionato col Campania. Non dico di vincere il girone, perchè con ischia e Gladiator è un po’ difficile, ma già i play off sarebbero un traguardo eccezionale e divertirmi un po’. Poi mi piacerebbe arrivare tra i professionisti, un sogno di tutti i ragazzi che giocano a pallone. Ringrazio tutti i miei mister passati che mi hanno insegnato tanto, mister Campana ed il presidente De Micco che mi stanno dando la possibilità di fare la serie D, ma un ringraziamento particolare lo devo soprattutto a mister Troiano (dirigente del Materdei) che mi ha dato la giusta carica e la mentalità per arrivare dove sono”.

Achille Talarico – Addetto Stampa Ctl Campania

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Corona e Bosco i migliori per il popolo di Facebook

Il bomber del Messina e il giovane difensore del Ctl Campania i migliori del girone d’andata votati sulla pagina Facebook LND
Un successo senza precedenti il sondaggio lanciato sulla pagina ufficiale Facebook LND riguardo al miglior calciatore del girone d’andata del Campionato Serie D. La Lega Nazionale Dilettanti ha voglia di dialogare e far partecipare il popolo della Serie D che incredibilmente ha risposto con un entusiasmo contagioso. 60.000 utenti hanno visto il post, più di 6.000 sono stati i voti che hanno segnalato oltre 100 giocatori: dalla scuola calcio al palcoscenico della serie D con il Ctl Campania (Girone H) fino alla ribalta della pagina ufficiale Facebook della Lega Nazionale Dilettanti dove migliaia di tifosi hanno votato e diverse centinaia di sostenitori (al momento della chiusura del sondaggio) hanno decretato Andrea Bosco il miglior giocatore under del girone d’andata della Serie D. In poco più di un anno la vita del 17enne giocatore campano ha subito una svolta imprevedibile, in 96ore le migliaia di tifosi della Serie D hanno inondato di preferenze, “mi piace” e commenti la pagina Facebook LND partecipando con entusiasmo per eleggere il miglior calciatore del girone d’andata del Campionato.
Tra i “mostri” sacri Giorgio Corona del Messina e Manolo Mosciaro del Cosenza è spuntato il nome di questo ragazzo classe ’95, un giocatore che certo non ha dietro di sé una città eppure ha riscosso successo tra i votanti, segno che il gradimento è stato trasversale e nazionale.
Andrea proprio non se l’aspettava: “Mi ha chiamato un mio amico e mi ha detto che il mio nome stava scalando la classifica di gradimento in maniera impressionante. Son caduto dalle nuvole, proprio io in vetta tra tanti fuoriclasse, ancora non ci credo”. Qualcuno può pensare che essendo giovanissimo tu abbia una bella rete di amici su Facebook, forse questo ha fatto la differenza. “Neanche questa può essere una spiegazione” – continua Bosco . “Ho un profilo Facebook che aggiorno pochissimo per il poco tempo libero che ho a disposizione, la mattina sono impegnato a scuola all’Istituto Psico Pedagogico di Pozzuoli, terminate le lezioni corro al campo per allenarmi, mi dedico al mio profilo sul socialnetwork solo qualche minuto la sera prima addormentarmi”. L’unica spiegazione quindi, la più lusinghiera in fondo, è che i tifosi della Serie D abbiano lasciato da parte il campanile per sottolineare il rendimento in campo di un difensore che guarda caso fa parte del pacchetto arretrato di una squadra che vanta una delle migliori difese del girone H:”Se sto facendo bene lo devo a tutta la squadra e alla società, ho trovato dei compagni di squadra eccezionali.
Mi hanno fatto sentire subito a casa: mister Campana, la società in primis il Presidente De Micco e tutti quanti. Mi hanno insegnato tantissime cose e continuo a imparare tanto giorno dopo giorno”. Sembra che gli utenti di internet abbiano voluto premiare un giocatore espressione pura del mondo dilettantistico, col Materdei, fucina di talenti, due anni fa, coi Miniallievi Andrea Bosco ha vinto il campionato regionale perdendo successivamente la finale nazionale; l’anno scorso il ko ai rigori nella finale regionale. Ed ora il salto nel campionato nazionale” Una realtà totalmente diversa” – ci spiega Andrea. “Prima ero abituato a giocare con ragazzi della mia età, ora mi ritrovo coi 20enni e coi 30enni, gente di esperienza, con altre motivazioni, altri obiettivi, altri interessi. Penso che questo è il calcio che più conta e che più mi piace, il miglior calcio che ho trovato finora dove spero di rimanerci a lungo”. Abbiamo scoperto un ragazzo umile con pochi fronzoli malgrado gli addetti ai lavori ci dicono che Bosco, imponente fisicamente, potente e tenace, incarna il difensivo moderno universale: “I complimenti fanno piacere ma non mi monto la testa, se pensassi di essere già arrivato sarei un pazzo. Ho sempre giocato difensore centrale, ma all’occorrenza anche terzino sinistro. In realtà sono nato come ala, poi mi sono abbassato terzino per poi passare a difensore centrale. Alla Chiellini come dicono i miei compagni di squadra. Il lavoro di mister Campana, poi, ha esaltato le mie doti”. Bosco non si ferma certo qui, è tempo di allenamenti e deve correre per non arrivare tardi al campo. Le ultime parole ci fanno capire ancora meglio il carattere di questo ragazzo: “Voglio ringraziare tutte quelle persone che mi hanno votato sulla pagina Facebook della LND, per un giovane che si affaccia sul palcoscenico dei grandi è una grande iniezione di fiducia e entusiasmo, continuerò a dare il massimo per meritarmi ogni giorno questi complimenti. Ma un ringraziamento particolare lo devo soprattutto a mister Troiano (dirigente del Materdei) che mi ha dato la giusta carica e la mentalità per arrivare dove sono”.

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Tutti i nodi vengono al pettine (ed anche Sain è volato via)

SIMONE SAIN Di questi tempi, l’anno scorso, c’era uno strano gruppo di “giornalisti”, tifosi, blogghetti ed altra varia umanità che premeva fortemente perchè la “dirigenza politica” del Brindisi andasse via e sulla panchina del Brindisi sedesse non boccolini ma quell’orgoglio brindisino che -dicevano alcuni ex dirigenti- “era chiaro che tutta la città volesse sulla panchina del Brindisi”.

Tutti ricordiamo come è andata e le durissime contestazioni (se ne occupata anche, e giustamente, la Giustizia): son riusciti nel loro intento. La conduzione tecnica ora è quella che volevano loro (loro chi? E perchè, c’è bisogno di fare nomi?), i “dirigenti politici” non ci sono più. La forte squadra messa su da Aldo Sensibile ed ottimamente guidata da Boccolini prima e Maiuri poi non esiste più: tutto cancellato, tutto travolto. E al grido di “mai con questa dirigenza politica” hanno definitivamente sepolto il calcio brindisino. Prisciativi. Avessero almeno il coraggio di dire “abbiamo sbagliato”. No, ostinatamente, perseverano nella loro visione ottusa.

Ed intanto, come logica conseguenza, vanno via altri giocatori: oggi è stato il turno di Simone Sain, bravo calciatore arrivato a Brindisi con la normale e comprensibile speranza di giocare e voglia di fare bene. Tre mesi (o pure più) di duro lavoro, sudore, allenamento e la Domenica sempre in panchina. E pure lui,  il giovane e forte terzino del Brindisi, vola via. Torna nella sua bella Trieste (http://forzabrindisi.myblog.it/archive/2012/08/30/un-triestino-a-brindisi-simone-sain.html) Comprensibile: poco spazio, appena due gare (neppure intere) disputate. Ragazzi promettenti presi in estate -forse pure “a buon mercato”- prospettandogli di giocare nel Brindisi e lasciati “marcire” fra panchina e tribuna. E le conseguenze sono queste, inevitabili.

A Sain un caro saluto e pure a lui l’augurio di trovare presto una squadra e soprattutto dei tecnici che sappiano valutarlo ed apprezzarlo. Parlare ora del Brindisi è come sparare sulla croce rossa. E quindi taciamo assistendo questo triste declino. Declino che naturalmente non è casuale nè dovuto ad un “destino cinico e baro”: sono state fatte precise scelte (che avevano in animo di fare fin dalla scorsa stagione con la complicità di “giornalisti” e tifosi compiacenti) e le conseguenze sono queste.

Ma siamo terribilmente innamorati del Brindisi e non lo molleremo mai. Ne abbiamo viste di cotte e di crude (di recente ricordo la notte delle magie, in attesa sotto il monumento…. Poveri ragazzi che ci andarano, illusi e convinti!) ma nessuno potrà impedirci di tifare Brindisi. Nè di parlare.


SERIE D: il calciatore della settimana – ANGELO LOPETRONE

IL SOGNO DI LOPETRONE: “VOGLIO RITORNARE TRA I PRO COL CAMPANIA”

NAPOLI – Il suo primo gol con la maglia del Campania è valso tre punti importantissimi per la corsa alla salvezza dei ‘guerrieri’: è così che Angelo Lopetrone, centrocampista da quest’anno a Napoli, è divenuto un punto fermo nello scacchiere di mister Campana. “Il gol lo dedico a mio padre, al presidente De Micco ed allo stesso mister. Di solito quando posso ci provo sempre, questa volta è andata bene”. Gran piede e tanta qualità, insieme a capitan Di Palma forma l’asse in mediana del Campania: ci aveva provato tante volte nel corso delle prime partite di campionato, ma la sfortuna (due legni) ed i portieri avversari gli avevano sempre negato la gioia del gol: “Contro il Trani ho calciato forte e preciso sul secondo palo e la palla si è insaccata all’incrocio. Sono contentissimo più che della marcatura per i tre punti che non arrivavano da un po’ nonostante avessimo disputato sempre delle buone partite”. Arrivato la scorsa estate, Lopetrone si è subito inserito sia nello spogliatoio che negli schemi di mister Campana: “Merito dei miei compagni di squadra. Questa società mi ha subito impressionato, è come stare in famiglia. C’è un gruppo unito ed i ragazzi mi hanno subito accolto come uno di loro, uno del gruppo. Se già mi sento un ‘guerriero’ è merito loro”. Lopetrone vanta molte esperienze sia tra i professionisti (Nocerina, Vigor Lamezia e Vibonese) che in D (Real Nocera e una breve parentesi a Villafranca di Verona): “Ma questo girone è tra i più duri che la storia recente dei Dilettanti Nazionali ricordi – spiega il centrocampista – erano anni che non si vedeva un raggruppamento del genere, con tutte squadre molto preparate in cui ogni partita non è affatto agevole. E come non lo sarà quella di domenica prossima a Battipaglia”. Idee chiare anche sugli obiettivi futuri: “Devo fare bene con questa maglia e mi piacerebbe ritornare a giocare tra i professionisti: col Campania, poi, meglio ancora”.

Achille Talarico

LUCA BELLANTE – Il “giustiziere” del Fanuzzi (e del Paradiso)

CALCIATORE LUCA BELLANTEEroe per un giorno, verrebbe da dire. Ma saremmo banali ed allora ci limitiamo semplicemente a dedicare due righe all’attaccante del Marittima -Luca Bellante, classe 83- che Domenica pomeriggio ha “castigato” la Real Paradiso Brindisi coi suoi due gol, all’inizio e alla fine della gara.

E così la squadra di Diso ha sbancato il “Fanuzzi” ed è tornata nel salento con tre punti in più. Ma la doppietta di Bellante non è certo un caso: la punta giallorossa lo scorso anno è andata a segno ben ventitre volte, trascinando la sua squadra verso la promozione in Prima Categoria.

Ed in Prima Bellante non ha “perso il vizio”: in rete nella gara d’esordio ed in rete, appunto una doppietta, Domenica a Brindisi. E quindi le sue reti hanno avuto uno scenario -l’impianto brindisino- degno. Complimenti a lui (ed al Marittima). Il Paradiso avrà tempo e modo di rifarsi.

cosimo de matteis

1 ottobre 2011 dwld 039.jpg

NARDO’, IDEA PICCI

picci d'andria.jpgE non sarebbe, in fondo, una cattiva idea: il 28enne attaccante barese ha voglia di segnare e soprattutto di giocare. Ma, come è noto, a Brescia spazio per lui non ce n’è. La scelta del patron Corioni di acquistare Corvia è la ennesima conferma che, molto verosimilmente, l’avventura bresciana di Picci è destinata a consistere in pochi scampoli di gara, a fine partita, naturalmente, e con risultato già deciso.

Nonostante possa contare su una incredibile serie di fan (martinesi ma non solo: in alcuni paesi dove ha giocato si improvvisano giornalisti e pubblicano su sconosciuti blog degli improbabili profili del bomber. Epperò cadono nella divertente gaffe -involontaria?- di definirlo nel titolo un EX bomber. Povero Picci: lui che si sente ancora un vero bomber) che quotidianamente lo incoraggiano sul suo profilo facebook la situazione parla chiaro: 4 partite e poco piu di venti minuti giocati. E soprattutto, diciamolo, Brescia non ha accolto benissimo questo calciatore. Sarà perché è meridionale, sarà perché forse non è simpatico ai tifosi bresciani ma l’accoglienza è e rimane fredda. Io non entro in discorsi tecnici: se Picci è un calciatore di Serie A o di Serie D non ho l’autorità per poterlo dire. E’ un fatto che, alla soglia dei trenta, si è girato una decina di squadre fra Eccellenza e Serie D.

E’ brutto, però, dover leggere commenti che lo invitano a tornare a Martina perché lì non c’è spazio  ed il calciatore barese che risponde, seccato, parlando di commenti inopportuni.

Ma la realtà è questa: se non torna a Martina a Brescia gli tocca la panchina. Salvo sperare –come scrivono alcuni fan- in infortuni altrui (alcuni utenti menzionano Caracciolo e Corvia, ma non solo) o in squalifiche la prospettiva è vedersi le partite seduti in panchina. E poi non è bello augurare che altri calciatori si infortunino o vengano squalificati.

Il ritorno a Martina, in realtà, non è mica così semplice come sembra. E’ invece molto probabile che si accasi altrove: il FeralpiSalò, ad esempio, sembra una piazza ideale per lui. Ma persino Lecce (qualcuno ha pure scritto del probabile trasferimento del barese al Lecce) sembra oramai al completo. Però, a 30 km, c’è il Nardò. La blasonata squadra leccese non solo ha perso finora tutte le partite (ieri sera ne ha presi solo due in casa) ma non ha fatto neppure un gol. Ed allora chi meglio del bomber barese può rinvigorire l’attacco granata? In fondo sarebbe per lui un ritorno a casa: quella Serie D che lo ha incoronato bomber ora ha nostalgia di lui e lui vuole giocare. Ci sarà l’accordo fra il calciatore e il Nardò?

(la foto che correda queste modestissime note è stata tratta da internet, e precisamente da un sito chiamato “extra magazine”. Il link è il seguente: http://www.extramagazine.eu/it/blog/categoria/202/martina-antonio-giulio-picci-di-gol-in-gol–/e se andate a dare uno sguardo leggerete l’intervista in cui il giocatore barese dichiara il suo amore per Martina e fa il paragone con la tifoseria barese. Di lì a poco firmò col Brescia)

Giulio Fusco CALCIATORE

Gli allenatori sono stati quasi tutti dei calciatori e, indipendentemente dal ruolo, dalla categoria e dalle squadre  in cui han giocato,  sanno bene (si, lo sanno proprio bene) cosa significa essere in panchina (o, a volte persino in tribuna!) e non giocare, lavorare duro la settimana, impegnarsi, applicarsi, avere voglia di scendere in campo.

E chissà quanti allenatori, da calciatori, avevano ostilità per qualche allenatore: un mister che non credeva in lui, che lo impiegava in un ruolo sbagliato,  che lo sostituiva sempre. Voglio dire: un allenatore è una persona “di calcio” e conosce bene cosa significa vivere queste situazioni, soprattutto se le ha vissute direttamente. Certo, mica tutti i calciatori relegati in panchina “covano rancori” verso quello o quell’altro mister, anzi: spesso -e si tratta di calciatori e persone intelligenti- da tali situazioni sanno trarre frutti benefici e persino serenità ed ulteriore vigore.

Sia chiaro: finora non ho scritto niente di nuovo, niente di eccezionale. Sono cose che tutti sappiamo ma che giova sempre ripetere (mica è reato ripetere un concetto più volte, non lo sapevate? Si chiama libertà di espressione e discende dalla libertà di pensiero (che nulla c’entra coi liberi pensatori e col c.d. “libero pensiero”, ma ora sto facendo digressioni davvero inutili: smettete di leggere, cambiate sito, ce ne sono a iosa, migliaia).

Ad ogni modo ho trovato su YouTube questa roba qua e la propongo anche a voi. Frallaltro ha una bella soundtrack  e quindi un motivo in più per cliccare e guardare. Ciao e buona settimana a tutti.

giulio fusco calciatore

 

Giulio Fusco, centrale di centrocampo, nato il 10 aprile 1993 a Benevento. Il giocatore è stato quest’anno, stagione 2011-2012,  protagonista del campionato nazionale “Dante Berretti” con i giallorossini del Benevento: l’undici del tecnico Romualdo De Tata ha infatti partecipato alle fasi finali del campionato di categoria accedendovi da primo classificato del girone F. Ma l’avventura dei giovani sanniti si è fermata a un passo dalla final four di Monza nel doppio confronto dei quarti con il Milazzo. E’ approdato nel Luglio del 2012 al Brindisi.

 

Solo Calcio Brindisino

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solo calcio brindisino

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Un triestino a Brindisi : SIMONE SAIN

SERGIO SAINE’ uno dei tanti volti nuovi di questo Brindisi. Ed uno dei tanti giovani giunti nel team del Presidente Giuseppe Roma. Purtroppo ha avuto finora poco spazio ma, ne siamo certi, appena Simone Sain sarà impiegato da mister Francioso i tifosi brindisini vedranno un bel calciatore.

E poi: c’è stò fatto della provenienza. Provo ad andar indietro con la memoria e cercare qualche calciatore triestino che abbia indossato la maglia del Brindisi. E non mi vien in mente nessuno. Allargando il discorso al Triveneto rammento il forte terzino Flavio Borsani -una roccia in difesa, come ricorderanno i vecchi come me!- che fu un pilastro della difesa, guidata da capitan  Pasquale Bisceglia,  di quel Brindisi che conquistò la Promozione in Serie C/1 nella Stagione 84-85.

Prego i colleghi di venirmi in soccorso: proprio non mi sovviene nessun triestino. Bene: significa che Sain è una primizia. E speriamo di vederlo presto in campo, magari già Domenica nella gara con il Bisceglie. Calcisticamente Sain nasce come giocatore d’attacco: nella breve carriera, poi, i suoi allenatori lo “arretrano” ed attualmente è un difensore, terzino sinistro per l’esattezza.

Ha gia una discreta esperienza in Serie D (Itala San Marco Gradisca, la sorprendente  Kras Repen) e poi è cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Triestina e questo rappresenta una garanzia per il giovane – ha venti anni- calciatore giuliano. Allora, ancora un benvenuto a Sain, con l’auspicio di vedere presto in campo il riccioluto difensore con la gloriosa maglia con la V!

cosimo de matteis

 

un calciatore di talento: FRANCESCO MARIANO

MARIANOIn piena estate  – Forza Brindisi era ancora “in ferie”- realizzai un articolo-intervista dedicato a Francesco Mariano, giovane fantasista giunto a Brindisi dal Nardò (dove ha disputato una stagione splendida e nella seconda parte del campionato era diventato titolare inamovibile nello scacchiere di Mister Longo). Fui felice del suo arrivo perchè è uno di quei calciatori che è bello vederli giocare. Già: vederlo giocare.

Nel precampionato ha avuto molto poco spazio e ieri, nella prima gara ufficiale, che il Brindisi ha malamente perduto in casa col Monopoli (derby sentitissimo e molto atteso  dagli ultras brindisini: ed invece i tifosi han dovuto subire l’ennesima umiliazione) il Mister Francioso lo ha messo in campo a gara praticamente finita, mancavano dieci minuti al novantesimo o poco più. Difficile, naturalmente, a queste condizioni per il ragazzo di Bagnolo contribuire alla causa  del Brindisi (e, perché no, ritagliarsi il posto da titolare che secondo me merita ampiamente). Di più: ieri, a fine gara, l’ex giocatore del Lecce ed attuale tecnico del Brindisi, ha lamentato le tante assenze. Bene: e se Mariano non ha trovato spazio in una gara di Coppa e con molti giocatori indisponibili, quando potremo vederlo in campo? Ad ogni modo, ripropongo quanto ho scritto qualche settimana fa e pubblicato altrove (http://cittadibrindisi.blogspot.it/2012/07/esclusiva-intervista-francesco-mariano.html  ) con un “messaggio” a Francesco Mariano: non mollare Francè!

Una nota Testata regionale “osò” metterlo alla pari con Picci (l’attaccante barese del Martina ora al Brescia in Serie B) alla vigilia del derby  in Valle d’Itria – per la cronaca: vinse sei a zero il Martina. E’ vero che “doveva” vincere e “doveva riscattare” la sconfitta dell’andata, però rifilare un punteggio umiliante ad un team “gemellato”…- presentandoli entrambi come “grandi speranze” e “gladiatori”. Dopo qualche mese il barese è sbarcato in cadetteria mentre il leccese -di Bagnolo del Salento, per esser precisi-  ed il suo Nardò sono nei dilettanti alle prese con problemi di iscrizione (anche se, notizia di poche ore fa, il Sindaco neretino Risi   ha provveduto ad iscrivere la squadra ed il “toro” dovrebbe disputare ancora la Serie D).
Ebbene, alla luce di tutto ciò, la trovata giornalistica dello scorso febbraio da parte del collega –l’accostamento con Picci, intendo- parrebbe ancor più un azzardo. Ed invece io attendo 12 mesi e poi valuteremo le presenze (o le panchine, se preferite…) del barese in B e quelle del giovane centrocampista leccese approdato a Brindisi – curiosamente indosseranno entrambi la maglia con la V!- e vedremo, sempre fra dodici mesi, chi “ha piu mercato”.
Il leccese di cui stiamo parlando è Francesco Mariano, centrocampista dai piedi buoni e con ottima visione di gioco, reduce da una ottima stagione col Nardò di Mister Longo. Mariano non ha neppure ventanni – li farà il prossimo febbraio, in pieno campionato!- ma è già  obiettivamente una promessa del calcio pugliese (e non solo) ed è in forte ascesa – viene da due ottime stagioni ed ha “scalato” le categorie- ed in crescita fisica e tecnico-caratteriale, parola di mister Longo.
Ed un altro allenatore attento ai giovani  ed ai calciatori con voglia di emergere- tale è Mister Francioso– non se lo è fatto sfuggire. Come detto, Mariano è del Brindisi e fra tre giorni inizia la preparazione al Fanuzzi:
 
Benvenuto a Brindisi, intanto. Con quale “spirito” ti accingi a disputare questo Campionato in una piazza importante?
Non si può partire che con un solo spirito: quello di fare bene e dare l’anima per una piazza che non merita di certo la Serie D ma palcoscenici ben piu importanti”
 
Come la prenderanno i tuoi ex tifosi,a fine stagione avevi dichiarato di voler restare con la maglia granata: ti perdoneranno?
“La mia  non è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi, loro sono stati fantastici, sia nella prima che nella seconda parte di campionato. Ciò che mi ha lasciato perplesso è stato il comportamento di alcune persone(e per rispetto non faccio i nomi) che mi ha lasciato, appunto,  perplesso e che mi ha fatto decidere di cambiare aria”
 
Allora Francesco, presentati calcisticamente e narraci la tua ancor brevissima carriera
Sono nato a Maglie il 7/2/1993. La mia carriera inizia nel settore giovanile del Lecce all’età di 12 anni,grazie all’osservatore Giuseppe Dragone, dove ho disputato 5 campionati. Due anni fa sono mi sono accasato a Maglie dove grazie ai mister Andrea Lombardo e Carmine Bray mi hanno fatto crescere e siamo riusciti a vincere il campionato di Promozione. L’anno scorso sono passato a Nardó per volere del DS Gianni Inguscio e mi è stata data la possibilità di mettermi in mostra giocando l’intero campionato!”
 
Infine se vuoi mandare un saluto ed un messaggio ai tuoi nuovi tifosi…
“Come no. Ciò che posso dire è che penso sia il sogno di molti giocare in una piazza come Brindisi e l’unica cosa che posso promettere è che usciremo dal campo sempre a testa alta nel bene e nel male”.

FRANCESCO MARIANO,

Io continuo a ritenere che quella paginata dedicata a lui ed a Picci non fu un “azzardo” e, ripeto, sono curioso di seguire la stagione di entrambi – cui, ci mancherebbe, va il mio augurio di ogni bene, non solo calcistico- e poi fra dodici mesi riparlarne. Ragazzi con la “V” sul petto, avanti! Fatevi valere! Il calcio è bellissimo (ed io non vedo l’ora di “gustarmi” Mariano con la maglia del Brindisi!). 

cosimo de matteis
Sito Web “Forza Brindisi”
 
Articolo pubblicato giovedì 19 luglio 2012


IMPRESA DELLA CLODIENSE: tre gol al Kras Repen di Alejnikov!

Clodiense (4-3-1-2): Luca Boscolo; Barzan**, Davide Boscolo* (1’st Dell’Andrea**), Dal Corso**, Ballarin; Margherita, Olivieri***, Malagò*; Porcino, Lella (25’ st Niero), Pradolin (30’ pt Bellemo)  A disposizione: 12 Zampaolo****, 14 Davide Boscolo, 15 Busatto**, 16 Cappellotto, Kras Repen (4-4-2): Budicin***; Carli (7’ st Pavan)*, Colavetta, Simonin**, Barbetti; Micheli (21’ st  Casarsa**), Favero, Pastrello, Sain (33’ stLa Pasquala***); Knezevic, Pizzini.   A disposizione: 12 Giorgiutti***,14 Tari**, 18 Beltrame, Allenatore: Sergei Alenjkov, Allenatore: Mario Vittadello, Arbitro: Andrea Saggese sez. aia di Rovereto, Patil sez. aia di Trento e Lenarduzzi sez. aia di Merano, Ricordate Alejnikov ? No? Bene, è normale. Fu un mediocre giocatore di pallone che però ebbe la fortuna di guadagnare un sacco di soldi qui in italia: il motivo, si ricorderà, fu la “moda” dei russi. Il campionato italiano si riempì di bidoni (fu la prima nfurnata di campioni foresti). Addirittura ci cascò pure la Juve che se ne caricò due o tre. Uno di questi fu proprio il baffuto carneade cui accennavamo. Il problema fu che costoro, abituati al guadagno –e che guadagno!-facile, restarono in Italia dove, è il caso di dire, avevano trovato la vera America. E molti son ancora qui. Con moglie e prole (magari s’inventano calciatori pure i figli). Certo, son invecchiati, guadagnano le briciole d’allora ma a mò di albanesi non se ne vanno da qui. Ovviamente qualcuno fa il muratore, ma qualcuno riesce –chissà come- a restar nel mondo del calcio. E così con nostra sorpresa, mentre ci accingevamo a scrivere due righe sulla Clodiense che ha superato, con merito, il turno di Coppa, ci siamo imbattuti nel mago del calcio. Invero pure la squadra che allena non è proprio conosciutissima epperò sempre meglio che lavorare: come minimo gli danno stipendio e pure vitto e alloggio, vuoi mettere?

Ad onor del vero dovremmo pure ricordare che, a proposito di maghi e di trovate curiose, qualche anno fa ci fu chi si invento questa persona alla panchina del Brindisi. Niente di più falso, chiaramente. Però cosa non si fa pur di inventarsi un supposto scoop? Basta: mi fermo qui. Un bravo ai ciosoti che han passato il turno –menzione d’obbligo per Dell’Andrea autore di una doppietta- e affronteranno nientemeno che il Pordenone.

Quanto al Kras Repen ne riparleremo se proprio insistete.