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Nel 40° Anniversario della morte di Franco Fanuzzi, indimenticato presidente del Brindisi

Il Commendatore Fanuzzi geom. Franco, Presidente della Brindisi Sport dal 1966 al 1974.

Il Commendatore Fanuzzi geom. Franco, Presidente della Brindisi Sport dal 1966 al 1974.

Domenica 5 maggio 1974, Stadio “Rigamonti” di Brescia, campionato di Serie B. Si affrontano per la tredicesima giornata del girone di ritorno le due squadre che hanno la comune caratteristica di indossare la maglia con una grande V sul petto. Brescia e Brindisi si affrontano a viso aperto, non hanno grossi problemi di classifica: il Brindisi vive di rendita per l’ottimo girone d’andata ed i tanti punti messi già in cascina ed i lombardi, che la stagione precedente avevano rischiato la retrocessione in Serie C, avevano disputato un campionato tranquillo.

Il Brindisi, con in panchina mister Egizio Rubino, gioca bene ma vengono sconfitti grazie ad un rigore decretato dall’arbitro Michelotti di Parma il noto fischietto emiliano fresco di nomina ad arbitro internazionale. Finisce uno a zero per il Brescia di mister Pinardi (subentrato a Renato Gei a metà stagione). Il Presidente del Brindisi Franco Fanuzzi è comunque contento della prestazione: si congratula coi suoi ragazzi nonostante la sconfitta. La comitiva biancazzurra raggiunge Linate (all’epoca non c’era la Malpensa) per far ritorno in puglia.

In aereo i giocatori scherzano col Presidente, sempre gioviale anche se talvolta sornione o anche burbero. Il volo, prima di giungere all’aeroporto del casale, fa scalo a Roma e lì il Commendator Fanuzzi scende (impegni di lavoro lo costringono a soggiornare nella Capitale). Sarà l’ultima volta che vede i suoi calciatori:la notte tra il 7 e l’8 maggio è stroncato da un infarto. Fanuzzi muore ad appena 53 anni.

La mattina del mercoledì la notizia si diffonde rapidamente in città e si stenta a crederci. In Via dè Carpentieri, in uno dei numerosi palazzi costruiti dallo stesso Fanuzzi, dove vi era il quartier generale della Brindisi Sport e dove abitavano diversi calciatori, la tremenda notizia era giunta nel cuore della notte: si udì il figlio Mimmo (allora giovanissimo) gridare il suo comprensibile dolore, i giocatori affranti e sconvolti. Era morto il Commendatore.

Il nostro ricordo vuole fermarsi qui: inutile aggiungere altro. Anche la pagina dei solenni funerali che videro una Cattedrale gremita e gran concorso di popolo la lasciamo alla memoria di chi c’era. Pure le foto –che Carlo Fortunato ha pubblicato nel suo profilo facebook- ci pare inopportuno pubblicarle: pur essendo Fanuzzi un personaggio pubblico e pur essendo oramai passati quarant’anni rispettiamo la morte di una persona e dei suoi familiari.

Diciamo solo che la Domenica successiva, 12 maggio, l’atmosfera al “Comunale” di via Benedetto Brin era davvero irreale. Per la cronaca il Brindisi vinse due a uno contro l’Atalanta. Il campionato finì mestamente, senza sussulti. Anche la sconfitta a Reggio Calabria nell’ultima giornata, oramai in pieno giugno, fu indolore. Anzi, i reggini nonostante quel successo, se ne tornarono in Serie C. Iniziava una lunga estate, preludio di una nuova stagione in Serie B col figlio Mimmo al timone del Brindisi. Ecco: proprio a lui dedichiamo queste righe sperando di aver scritto il minor numero di esattezze. Se ve ne sono chiedo scusa ma non potevo far passare il Quarantesimo Anniversario della morte di Franco Fanuzzi senza ricordarlo nel modo che meglio ho potuto.

cosimo de matteis

un calciatore di talento: FRANCESCO MARIANO

MARIANOIn piena estate  – Forza Brindisi era ancora “in ferie”- realizzai un articolo-intervista dedicato a Francesco Mariano, giovane fantasista giunto a Brindisi dal Nardò (dove ha disputato una stagione splendida e nella seconda parte del campionato era diventato titolare inamovibile nello scacchiere di Mister Longo). Fui felice del suo arrivo perchè è uno di quei calciatori che è bello vederli giocare. Già: vederlo giocare.

Nel precampionato ha avuto molto poco spazio e ieri, nella prima gara ufficiale, che il Brindisi ha malamente perduto in casa col Monopoli (derby sentitissimo e molto atteso  dagli ultras brindisini: ed invece i tifosi han dovuto subire l’ennesima umiliazione) il Mister Francioso lo ha messo in campo a gara praticamente finita, mancavano dieci minuti al novantesimo o poco più. Difficile, naturalmente, a queste condizioni per il ragazzo di Bagnolo contribuire alla causa  del Brindisi (e, perché no, ritagliarsi il posto da titolare che secondo me merita ampiamente). Di più: ieri, a fine gara, l’ex giocatore del Lecce ed attuale tecnico del Brindisi, ha lamentato le tante assenze. Bene: e se Mariano non ha trovato spazio in una gara di Coppa e con molti giocatori indisponibili, quando potremo vederlo in campo? Ad ogni modo, ripropongo quanto ho scritto qualche settimana fa e pubblicato altrove (http://cittadibrindisi.blogspot.it/2012/07/esclusiva-intervista-francesco-mariano.html  ) con un “messaggio” a Francesco Mariano: non mollare Francè!

Una nota Testata regionale “osò” metterlo alla pari con Picci (l’attaccante barese del Martina ora al Brescia in Serie B) alla vigilia del derby  in Valle d’Itria – per la cronaca: vinse sei a zero il Martina. E’ vero che “doveva” vincere e “doveva riscattare” la sconfitta dell’andata, però rifilare un punteggio umiliante ad un team “gemellato”…- presentandoli entrambi come “grandi speranze” e “gladiatori”. Dopo qualche mese il barese è sbarcato in cadetteria mentre il leccese -di Bagnolo del Salento, per esser precisi-  ed il suo Nardò sono nei dilettanti alle prese con problemi di iscrizione (anche se, notizia di poche ore fa, il Sindaco neretino Risi   ha provveduto ad iscrivere la squadra ed il “toro” dovrebbe disputare ancora la Serie D).
Ebbene, alla luce di tutto ciò, la trovata giornalistica dello scorso febbraio da parte del collega –l’accostamento con Picci, intendo- parrebbe ancor più un azzardo. Ed invece io attendo 12 mesi e poi valuteremo le presenze (o le panchine, se preferite…) del barese in B e quelle del giovane centrocampista leccese approdato a Brindisi – curiosamente indosseranno entrambi la maglia con la V!- e vedremo, sempre fra dodici mesi, chi “ha piu mercato”.
Il leccese di cui stiamo parlando è Francesco Mariano, centrocampista dai piedi buoni e con ottima visione di gioco, reduce da una ottima stagione col Nardò di Mister Longo. Mariano non ha neppure ventanni – li farà il prossimo febbraio, in pieno campionato!- ma è già  obiettivamente una promessa del calcio pugliese (e non solo) ed è in forte ascesa – viene da due ottime stagioni ed ha “scalato” le categorie- ed in crescita fisica e tecnico-caratteriale, parola di mister Longo.
Ed un altro allenatore attento ai giovani  ed ai calciatori con voglia di emergere- tale è Mister Francioso– non se lo è fatto sfuggire. Come detto, Mariano è del Brindisi e fra tre giorni inizia la preparazione al Fanuzzi:
 
Benvenuto a Brindisi, intanto. Con quale “spirito” ti accingi a disputare questo Campionato in una piazza importante?
Non si può partire che con un solo spirito: quello di fare bene e dare l’anima per una piazza che non merita di certo la Serie D ma palcoscenici ben piu importanti”
 
Come la prenderanno i tuoi ex tifosi,a fine stagione avevi dichiarato di voler restare con la maglia granata: ti perdoneranno?
“La mia  non è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi, loro sono stati fantastici, sia nella prima che nella seconda parte di campionato. Ciò che mi ha lasciato perplesso è stato il comportamento di alcune persone(e per rispetto non faccio i nomi) che mi ha lasciato, appunto,  perplesso e che mi ha fatto decidere di cambiare aria”
 
Allora Francesco, presentati calcisticamente e narraci la tua ancor brevissima carriera
Sono nato a Maglie il 7/2/1993. La mia carriera inizia nel settore giovanile del Lecce all’età di 12 anni,grazie all’osservatore Giuseppe Dragone, dove ho disputato 5 campionati. Due anni fa sono mi sono accasato a Maglie dove grazie ai mister Andrea Lombardo e Carmine Bray mi hanno fatto crescere e siamo riusciti a vincere il campionato di Promozione. L’anno scorso sono passato a Nardó per volere del DS Gianni Inguscio e mi è stata data la possibilità di mettermi in mostra giocando l’intero campionato!”
 
Infine se vuoi mandare un saluto ed un messaggio ai tuoi nuovi tifosi…
“Come no. Ciò che posso dire è che penso sia il sogno di molti giocare in una piazza come Brindisi e l’unica cosa che posso promettere è che usciremo dal campo sempre a testa alta nel bene e nel male”.

FRANCESCO MARIANO,

Io continuo a ritenere che quella paginata dedicata a lui ed a Picci non fu un “azzardo” e, ripeto, sono curioso di seguire la stagione di entrambi – cui, ci mancherebbe, va il mio augurio di ogni bene, non solo calcistico- e poi fra dodici mesi riparlarne. Ragazzi con la “V” sul petto, avanti! Fatevi valere! Il calcio è bellissimo (ed io non vedo l’ora di “gustarmi” Mariano con la maglia del Brindisi!). 

cosimo de matteis
Sito Web “Forza Brindisi”
 
Articolo pubblicato giovedì 19 luglio 2012


FORZA B R I N D I S I !

BRINDISI, forza brindisi il blog di cosimo de matteis, GIORGIO CORONA,

 

 

 

 

 

 

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I M P O R T A N T E:la bella immagine animata è opera della “Agenzia Bozzo”di Camogli(Ge)ed è tratta dal loro ottimo Sito

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quella maglia con la V per la quale soffriamo e gioiamo

 

Come tutti gli altri tifosi sto “soffrendo”. E per noi tifosi brindisini la sofferenza, negli ultimi anni, è stata una costante. E non solo per i risultati sul campo: quello fa parte del gioco del calcio e di ogni sport. Siamo periodicamente incerti  non su una vittoria o un pareggio o un  gol, ma sulla esistenza di una squadra! Inutile fare una rassegna a ritroso: tutti -piu o meno tutti-  abbiamo una memoria. E se la facciamo funzionare rievochiamo nitide le vicende. Ora pare che qualcosa si stia risolvendo. Il giubilo della tifoseria è stato quasi commovente. Fin troppo, in alcuni casi. Meno male che i più saggi riconducono tutti gli altri ad un entusiasmo si, ma con con prudenza e senza bruciare le tappe. Si, pare che si intravede la luce in fondo al tunnel. Ma siamo ancora dentro la galleria: c’è ancora strada da fare. Però -ed è comprensibilissimo- c’è chi gioisce per il pericolo scampato, pensa al prossimo campionato, una bella curva festosa, colorata e finalmente numerosa. C’è chi, facendo notevoli sacrifici, intende fare l’abbonamento per dimostrare l’amore a quella maglia. E per molti brindisini “sborsare” duecento, trecento euro sono un sacrificio. E poi c’è chi pensa ad avere cifre ben più alte. Ed evoca, persino pubblicamente, il rispetto dei contratti. Già. Come se non lo sapessimo. E come se non sapessimo che esiste un fondo creato appositamente dalla Lega per tali questioni. E che nessuno perderà una lira. Ma, come si dice a Brindisi, l’angulizia è forte. C’è chi sbatte per poter comprare il pane ed il latte ai figli, o dare venti euro al figlio giovanotto che deve uscire la sera e c’è chi pensa a cifre ben più alte. Nessuno si è fatto ancora vivo, si dice. Mamma mia, ma è amore alla maglia, al brindisi o a cosa? E’ chiaro, lo ripetiamo per l’ennesima volta, che i patti specie quelli scritti devono essere rispettati, ci mancherebbe altro. Ed ognuno ha il diritto di far valere i propri diritti, scusandomi per il gioco di parole. Ma, santo Cielo, un pò di pazienza. Ne abbiam avuta tanta, tutti. Chi più chi meno. C’è chi è già lontano, fisicamente e col pensiero, lontano anni luce da brindisi e dal brindisi. E quella maglia con la V che noi “amiamo” è solo un ricordo lontano. E se lo ricordano è solo come quando uno si ricorda “ah mestra, quiddu ddai m’ava dari ancora quiddi cinquanta euri cà nci pristau!”. Ecco. Pecunia non olet, già dicevano millenni fà. E l’uomo non cambia, sempre quello è. Con le sue grandezze, le sue virtù ed i suoi difetti. Fra cui l’attacamento smodato alla roba, come diceva Verga. Sia chiaro: nessuno sta condannando nessuno. Sono esigenze leggittime. Ma quanto stonano certe parole, certe rivendicazioni -giuste, lo ripetiamo ancora- certe lamentele. Quanto stonano, soprattutto ora, in cui centinaia di ragazzi, magari ancora alle prese con gli ultimi giorni di scuola o con gli esami, stanno pensando al BRINDISI, a quella maglia con la V. Centinaia di anziani, magari con gli acciacchi ed i problemi dell’età, seguono le vicende del brindisi, leggono i giornali, fanno i calcoli per vedere se con la pensione riescono a fare l’abbonamento. Disoccupati che si ingegnano come trovare quei duecento euro per farsi l’abbonamento in curva e quelli pensano ai fatti loro, al loro tornaconto. L’altra sera, in trasmissione, Caianiello ha ricordato quelle oltre dieci partite senza un gol senza un tiro in porta. E coi ragazzi della curva che cantavano sotto la pioggia. Noi amiamo il Brindisi. Noi siamo i tifosi: forse non saremo i primi tifosi, non abbiamo tali pretese. Ma siamo appassionati. E la domenica pomeriggio non abbiamo altro pensiero. Andare in Curva Sud e tifare Brindisi