Figuriamoci se un tifoso del brindisi, della Brindisi Sport (quanto mi infastidisce questo errato parlare di “BRINDISI CALCIO”. A parte che è una società fallita,che non esiste più ed inoltre non ha nemmeno una “storia gloriosa” come si vorrebbe far credere: ventitrè anni di cui ben diciannove fra eccellenza e serie d e soli due stagioni in C/2) non conserva un ricordo particolare del commendatore, soprattutto se ha una certa età ed ha vissuto certe belle stagioni del calcio brindisino. Ma, per carità: capisco la esigenza di pubblicare qualcosa, di scrivere un articolo ma non facciamo di Fanuzzi (Fanuzzi padre, ovviamente) un santo. E’ persino inutile ricordare gli scempi urbanistici che in quegli anni avvennero. E non pubblico neppure la foto del bellissimo Teatro Verdi che avevamo lì, fra Piazza Cairoli e Corso Umberto, perchè aumenterei “lu malisangu” per il ricordo della assurda demolizione -al pari della Torre che sorgeva nei pressi dell’attuale sede inps- di una struttura piena di storia e bella. Mò si mobilitano per un insulso giardinetto trascurato (a loro dire) e non una parola per la demolizione del glorioso -quello sì!- Teatro Verdi. Insomma: un pò di misura non guasterebbe. Si, il periodo della presidenza di fanuzzi è coinciso con alcuni campionati in serie b. Ed è vero pure che in quel periodo abbiam avuto dei bravi giocatori che ancora oggi son amici fra loro ed amano brindisi pur senza essere brindisini (tranne il grande Tonino La Palma e Novembre). Ma fermiamoci qui: gli è stato intitolato pure lo stadio, credo che possa bastare. O vogliamo aprire il processo di beatificazione? Ci sono miracoli o voci di miracoli? Ah già. Quelli avvengono altrove. Dicono.
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“mannagg lu diavll!”
Non so se ho scritto bene la imprecazione: nel caso chiedo agli amici tarantini (massafresi, per la precisione)di correggermi. Eh si, perchè Frate Lino era di Massafra e sebbene abbia trascorso la sua lunga vita di Religioso in giro fra i conventi -e quasi 40 anni a brindisi!- manteneva ancora la cadenza del suo paese natale.
“Mannagg lu diavll” sussurrava Frà Lino quando mancavano pochi minuti al termine ed il Brindisi era ancora in parità o addirittuva stava perdendo. Era il massimo delle sue imprecazioni! Per il resto, solo sorrisi -VERI!- e letizia francescana. Come si sarà capito, veniva regolarmente allo stadio. Un appassionato come pochi. Un esempio, in tutti i sensi.
Finchè l’età e la salute glielo hanno permesso, ha frequentato lo stadio comunale per tifare Brindisi: ho tantissimi ricordi personali perchè fin dalla tenera età mio padre mi portava allo stadio. E andavamo con la corriera. Puntualmente, alla fermata della “pietà” saliva in autobus Frate Lino col suo immancabile sorriso e letizia veramente francescana.
Poi, durante la partita, spessissimo, si siedeva vicino a mio padre(che grande onore che un bravo Religioso si sedesse proprio con noi, fra migliaia di persone.
(Ricordo come seguisse con serena passione le gesta del brindisi, spesso tirava fuori dal saio, il ritaglio di giornale con la classifica e le partite per “analizzare” l’andamento del campionato).
I miei ricordi, ovviamente, non si limitano a quest’aspetto. Lo ricordo mite e lieto Religioso nella Chiesa della Pietà quando ancora era bello ed edificante frequentare quella Chiesa.
Sempre sorridente, MAI visto arrabiato o col viso triste.
Che dal Cielo Frate Lino, francescano DEGNO del suo abito (CHE PORTAVA SEMPRE), preghi per i suoi Confratelli così “disattenti” e un pochino irriguardosi. Per certe persone davvero ci vorrebbe solo un miracolo, perchè la superbia, l’ostinazione ed il senso di disobbedienza/ribellione è sulfureamente rilevante.
Arrivederci Frate Lino-
A Dio!