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RAGIONATI NU PICCA (ci nci riusciti)

Megghiu nà società onesta (e ci sò brindisini ancora megghiu) ca nnù poppitu ca magari ti iatica fumu ntrà li uecchi e pò ti lassa an quartu quandu si nnoia e scucca. Ca ccè si pensa ca nò sapimu ccè fattu allu paisi sua? Comè, zdownload 1 gen 01 048.jpgzicchi e lassi tuttu a nnu scangiargientu mbrugghioni ca pò ti faci fallèri la squadra? E lu bellu ca a brindisi l’amu vista giai nà cosa cussini. comu sia sia FORZA BRINDISI

la vittoria di pirro

Pensierino un pò acidulo oggi. Avevano ottenuto chissà che -o meglio: credevano(certuni)d’aver ottenuto chissà che- con le dimissioni. Qualcuno deve aver pure brindato. Qualcun’altro -immagino eh! ma sono ipotesi molto verosimili- non finisce di raccontare. “E mèstra…l’aggiu picca “ccissu” a telefunu…”  o  “izza…e quidd’atru ca è telefonatu…à ‘ntisu ccè dittu??”  oppure   “Matò…e quidd’atru …l’à sintutu? Matò..l’è ccisu propria” e via di seguito, con tanto di “nobili” citazioni e il solito dire “giuvanni?(NOME DI FANTASIA)ca cù giuvanni m’aggiu crisciutu iu!!!”. Oppure ” a mei mi stà dici pinu lu scarparu??? Ca ci stau cussini cù iddu!”.

Ecco. Contenti loro. Han preso la loro bastiglia. Ogni due parole una parolaccia, ogni tre un insulto, un pò ignorantelli e sgrammaticati, oltre che scurrili, ma ora sono “gli eroi”. Ed i poveri giornalisti, che si eran già abituati a quei comunicati. Così comodi, così utili. Mah.

Ho già espresso la mia solidarietà. E la ribadisco. Le persone vanno rispettate. Non aggredite o insultate o minacciate. A maggior ragione se ci dicono cose che possono aiutarci a riflettere. Ed a crescere.

Si.

C r e s c e r e.

no comment

Forse questo ennesimo pensierino mi farà “perdere punti” (ulteriori punti di penalizzazione: un pò come il brindisi quest’anno!) ma come è noto io non ho peli sulla lingua (non ne ho mai avuti e, con la Grazia di Dio, spero di riuscir a non averne mai) e quindi parlo. Spesso mi capita di leggere, qui e làmercato_del_pesce.jpg, storture: e nei contenuti e nella forma. Oggi mi soffermo su quest’ultima. Con una premessa: non è obbligatorio avere tre lauree (ammesso che l’averle comporti una buona conoscenza della grammatica) ma sarebbe auspicabile una sufficiente conoscenza e, soprattutto, avere quella necessaria umiltà per accettare le correzioni. E tutto ciò vale come discorso generale. Bene. Nello specifico: la espressione inglese “no comment” (che significa “no commenti”, anzi letteralmente “nessun commento” e, per estensione, “non ho nessun commento da fare” oppure “non ho niente da dire” oppure ancora “preferisco non commentare”, “non ci sono parole” e via via) è oramai ampiamente usata anche nella nostra lingua. Lo si dice e lo si scrive. E qui vengon le note dolenti. Molti, evidentemente ignorando non solo l’etimo ma anche la provenienza di tale espressione dall’idioma inglese, scrivono “non comment”. Ripeto: nulla di grave.Fossero questi i problemi… Ma quando l’altro giorno mi è capitato, non rammento più dove, di leggere addirittura ” n o t comment” mi son detto fra me e me: “se càpita la debbo scrivere stà cosa”. E poichè ho questo blog -che tanti leggono. Tanti. Molto più di quel che pensavo- dove altro avrei potuto scriverlo se non qui? Ecco. lo ho scritto: si dice e si scrive “no comment”.

cori

domenica 27 febbraio 2011 019.jpgGli spunti per il pensierino sono molteplici ma mi concentro su un fatto apparentemente marginale. L’altro giorno ho sentito, fra i cori della curva, una assolutà novità. I ragazzi, superando timori reverenziali che altri non riescono a vincere, hanno intonato delle nette e precise “condanne”. E se certi destinatari dei loro “vaff….” sono, diciamo così, degli abituè altrettanto non si può dire per un bersaglio finora intoccabile. E’ probabile che -come a volte accade- non tutti abbiano condiviso. Ma il coro è partito. Ed io l’ho sentito forte e chiaro. Certo non se ne può fare una colpa a chi non lo ha notato (è una mancanza di poco conto rispetto all’incredibile -e quasi ignorata- traversa colpita al 94° dal matera. E chi ne ha parlato lo ha fatto apparire come una banalissimo azione mancata mentre in realtà solo pochi centimetri più in basso e sarebbe stato pareggio)ma io sono certo che il destinatario quel coro lo ha sentito. Eccome se lo ha sentito. Lu teni ancora ‘ntrà li recchi.

Post scriptum: a scanso di equivoci preciso che non mi riferisco al Presidente della Provincia cui pure son stati “dedicati” cori. No.Non lui.