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Quando la “brindisinità” diviene un pretesto

Si rivela pretestuosa e strumentale la critica, rivolta da alcuni giornalisti-tifosi (in realtà, per certi aspetti, non sono nè l’uno nè l’altro) al Presidente Roma “reo” d’aver impedito a calciatori brindisini di indossare la maglia del Brindisi. Nulla di più falso. Come è evidente da uno sguardo anche superficiale alla Rosa del “Città di Brindisi” – http://forzabrindisi.myblog.it/archive/2012/08/11/la-rosa-del-brindisi-2012-2013-aggiornata-all-11-agosto.html – i brindisini ci sono eccome. A meno che non si considerino i vari Greco, Tedino eccetera come provenienti dalla Papuasia. La realtà è una ed una sola: si vuole far fuori il Presidente Giuseppe Roma -vittima, non dimentichiamolo mai, di una aggressione in Via Carmine pochi mesi fà- e fra qualche settimana ciò diverrà evidente anche ai meno attenti.

Ed invece Brindisi -e la Brindisi calcistica nello specifico- ha bisogno del Presidente Roma ed anche di Annino De Finis. Quello di cui, invece, non si avverte il minimo bisogno è la ridicola campagna mediatica denigratoria già vista mesì fà. Chi ha vocazioni artistico-circensi (imitatori, showgirl, petomani, equilibristi o altro) farebbe bene a coltivare tali interessi al grande fratello o a zelig: per favore, il Brindisi lasciatelo in pace.

Il Presidente Roma “Spiace per De Finis ma noi andiamo avanti: la brindisinità non è un ripiego”

ROMA PRESIDENTE.jpgL’Ufficio Stampa del Brindisi ci fa pervenire questa nota da parte del Presidente del sodalizio adriatico Giuseppe Roma. Il numero uno di Via Brin esprime le sue considerazioni e valutazioni sull’attuale momento che sta vivendo la Società dopo le dimissioni e l’uscita di scena di Annino De Finis. Ecco il testo integrale del Comunicato Stampa diramato in data odierna. Come sempre esprimiamo gratitudine all’Ufficio Stampa della SSD CALCIO CITTA’ DI BRINDISI:

Prendo atto con rammarico delle dimissioni dell’ing. Annino De Finis da socio e componente del Cda del Città di Brindisi. La decisione di lasciare la compagine societaria non può che lasciarmi amareggiato. In questa esperienza comune ho avuto modo di apprezzarne le qualità umane, l’impegno e la passione per lo sport, al di là delle valutazioni che spesso rispondono al modo proprio di intendere la programmazione di una società di calcio. Voglio per questo ringraziare, a nome di tutta la società, l’ing. De Finis per il contributo che ha dato a un primo sviluppo del sodalizio, per le indicazioni sempre coerenti con la sua formazione di imprenditore e di dirigente sportivo. Non intendo soffermarmi sugli argomenti svolti nella lettera di dimissioni perché non ha senso discutere di divergenze o rivangare situazioni passate e superate in un momento in cui esiste una sola priorità, quella di garantire alla squadra di calcio della città il migliore futuro possibile. Ciascuno tragga dalle esperienze vissute gli insegnamenti necessari per non ripetere gli stessi errori, è questo l’unico significato che riconosco ai frangenti di difficoltà che ci siamo lasciati alle spalle, comprendo anche gli sfoghi ma da questo momento guardiamo solo avanti e lavoriamo tutti insieme, tutte le forze buone e sane del territorio, per fare del calcio una risorsa e un vanto per la città. L’uscita di scena di un socio è senza dubbio un passo a ritroso per la società. È mancata una visione unitaria di scelte e di orientamenti, forse alcune posizioni erano troppo distanti e finanche inconciliabili, ma se era questo il prezzo della necessaria coesione nella società e nel Consiglio di amministrazione, bene, sosteniamolo e subito voltiamo pagina: perché se la società perde, non perde il progetto Città di Brindisi. Che conserva intatti tutta la sua fiducia e il suo entusiasmo. Ho già detto che non intendo entrare nel merito delle argomentazioni che accompagnano le dimissioni di Annino De Finis: cionondimeno mi preme sottolineare come un progetto di calcio basato sulle migliori competenze brindisine non sia né un ripiego né una seconda scelta. La nostra città dispone di risorse umane e professionali di assoluto valore, affermate e apprezzate anche lontano dal territorio, e non capisco come mai un progetto sia meritevole e ambizioso sol perché si affidi a tecnici, esperti e profeti di altri orizzonti.

Auguro all’amico Annino De Finis di vivere i successi che merita da uomo di sport e imprenditore di esperienza e sensibilità. Il Città di Brindisi, dal canto suo, non recede di un solo passo dal proposito di programmare una stagione sportiva competitiva e appassionante e continua a lavorare, come sempre in modo trasparente e aperto al coinvolgimento, nell’idea di rappresentare la comunità brindisina nell’attuale geografia del calcio.

 

Giuseppe Roma

Presidente SSD Calcio Città di Brindisi

Sbancata Nardò: BRINDISI PUNTA DRITTO AI PLAYOFF (nonostante certe cose spiacevoli…)- Nardò-Brindisi 1-2 Tabellino e commento

Dal Sito Ufficiale della Ssd Calcio CITTA DI BRINDISI: http://www.cittadibrindisicalcio.it/

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Nardò Calcio: Salerno, Aventaggiato, Palma, Vetrugno, Raponi, De Razza, Mariano, Manco, Colucci, Manca, Taurino. A disp.: Baglivo, Schiavone, Giannuzzi R., Della Tommasa, De Matteis, Patera, Politano. All. Longo.

Città di Brindisi: Rosti, Centanni, Masullo, Miale, Taurino, Zaminga, Corvino, Guadalupi, Morello, Mignogna (85’ Ciano), Chianese (68’ Prisco). A disp.: Tedino, Greco, De Padova. All. Gagliano

Arbitro: Vincenzo Fiorini di Frosinone
Assistenti: Paolo Lapenta di Moliterno e Luca D’Amico di Rossano

Reti: 15’ e 48’ Morello (B), 58’ Manca (N)

Espulsi: Longo, Schiavone e Manca (N)


Ha vinto il Brindisi. Trascinato dalla doppietta di Morello alla fine di una partita che gli ospiti hanno controllato sempre in modo ordinato e senza affanni.
Il Nardò scende in campo senza l’acciaccato Palma e sull’esterno mancino c’è Schiavone. A centrocampo si rivede Mariano, con Manco e De Razza. Gli ospiti, che rinunciano agli squalificati Galetti e Caravaglio oltre a De Padova, bloccato dal mal di schiena, rispondono con un 4-4-2 con gli ex granata Corvino, Centanni e Masullo, e si affidano alle indicazioni di mister Gagliano, in panchina al posto dello squalificato Maiuri.  
Dopo soli sette minuti il Toro sfiora il vantaggio: Raponi cerca l’angolo di testa, pallone fuori di un pelo. Ma al 15’, al primo affondo, sono i biancoazzurri a trovare la rete. Sugli sviluppi di un calcio di punizione Morello è il più lesto di tutti e deposita alle spalle di Salerno. Al Nardò servono dieci minuti per abbozzare una reazione. Vetrugno pesca da palla ferma il solito Raponi al centro, ma la mira è ancora sbagliata. Poco dopo ci prova Schiavone dal limite, conclusione alta sopra la traversa. Si va all’intervallo con il Brindisi in vantaggio.
Nella ripresa i biancoazzurri trovano subito il raddoppio: Corvino imbecca Morello sul filo del fuorigioco, l’ex Paganese infila ancora Salerno. Al 60’ il Toro prova l’assalto e in mischia furibonda Manca trova il tempo e lo spiraglio giusto per trovare il punto dell’1-2 che riapre il derby. I granata si affannano alla ricerca del pari, il Brindisi al 22’ sciupa una clamorosa occasione con Mignogna, che tutto solo davanti al portiere spara alto. Poi è Morello su calcio piazzato dai trenta metri a impensierire un attento Salerno. Nel finale è bufera: prima viene allontanato il tecnico dei padroni di casa Longo per proteste, poi tocca a Schiavone abbandonare il terreno di gioco per una parola di troppo proferita all’indirizzo dell’assistente, che poi detta al direttore di gara anche l’espulsione di Manca. Si scatena una rissa con lo stesso attaccante neretino tra i più esagitati, contenuto a fatica dai compagni della panchina. I cinque minuti di recupero si consumano così.

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Il derby finisce con i tre punti per il Brindisi, che può continuare il proprio campionato verso la soglia playoff. Ma a rovinare la vittoria della compagine di Maiuri la serie prolungata di petardi lanciati dal settore ospiti.
A fine gara lo sfogo accorato del presidente del sodalizio brindisino Giuseppe Roma: “Mi ritrovo purtroppo a constatare ancora una volta la presenza distruttiva di un gruppo di tifosi che continua a fare tutt’altro che sostenere la propria squadra. I tifosi dovrebbero contribuire a una manifestazione di sport facendo la loro parte. Che non è sputare o lanciare invettive irripetibili all’indirizzo dell’allenatore, né creare le condizioni per la squalifica del campo con il lancio di bombe carta, specie in un momento del campionato così delicato che può concretamente segnare una svolta in positivo. Non capisco come ci si possa professare a favore della squadra se poi si manifestano simili atteggiamenti, perché ora è la squadra, e non solo la società, che rischia di subirne le conseguenze in ottica campionato. Sono profondamente amareggiato ma, se questo vuole essere un ostacolo, non ci abbattiamo e andiamo avanti con le stesse motivazioni e lo spirito di sempre”.

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Ufficio Stampa

 

Brindisi, Comunicato della Società – Cordoglio per la morte di Armando Margherito

Il presidente della SSD Calcio Città di Brindisi Giuseppe Roma, a nome di tutti i componenti della società, si associa al cordoglio per la scomparsa di Armando Margherito, grande appassionato di calcio e tifoso da sempre legato ai colori biancoazzurri. In questo momento triste, la società è vicina alla famiglia alla quale esprime le condoglianze più sentite.

                                                                                                        

S.S.D. CALCIO CITTÀ DI BRINDISI

Comunicato stampa n. 211 febbraio 2012