Non un Comunicato Ufficiale –e che importa, in fondo- ma un passaparola virtuale. Nasce da Roberto Quarta, giovane ex Presidente del Brindisi anzi: primo presidente della Ssd Calcio Città di Brindisi. E cosa dice Quarta? Poche, pochissime parole affidate alla rete (nella fattispecie su Facebook) con le quali propone che nel derby Taranto-Brindisi di dopodomani (giovedì 28 marzo, stadio Jacovone) le due squadre scendano in campo con un nastro giallo sulle maglie.
Naturalmente la cosa è legata alla notissima vicenda dei nostri due Marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre ancora in India “ostaggio” delle burocrazie (e non solo di esse, purtroppo).
Siamo certi che le due Società –di due città così simili per molti aspetti e da sempre amiche- saranno d’accordo con tale proposta. Per conto nostro ci pare una iniziativa davvero opportuna: “Forza Brindisi” la sposa in toto e la rilancia.
Di seguito riportiamo le parole di Roberto Quarta trasmesse, come detto, attraverso facebook:
In occasione del Derby di giovedì tra Taranto e Brindisi , visto le similitudini tra le due Città,soprattutto in ambito militare, sarebbe opportuno far scendere le i giocatori in campo con un nastro giallo !
Onore ai nostri Maro’ !!!!
A margine di quanto scritto riferiamo una notizia di queste ore:le dimissioni del Ministro Terzi proprio in relazione alla intricata vicenda che vede coinvolti i nostri due Marò (pugliesi, lo ricordiamo. E del Battaglione San Marco) e in genere la politica italiana ed internazionale:
Terzi, mi dimetto in disaccordo con governo
Il ministro della difesa: ‘Non abbandonerò la nave in difficoltà e non abbandonerò i fucilieri’
ROMA – “Mi dimetto in disaccordo con la decisione di rimandare i marò in India. Le riserve da me espresse non hanno prodotto alcun effetto e la decisione è stata un’altra. la mia voce è rimasta inascoltata”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi in Parlamento.
“Ho aspettato di farlo qui in Parlamento per esprimere pubblicamente questa mia posizione: non posso più far parte di questo governo”, ha detto Terzi annunciando le sue dimissioni sulla vicenda dei marò.
“Mi dimetto – ha detto Terzi – perché per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie”.
“Saluto con un sentimento di profonda partecipazione e ammirazione i marò Latorre e Girone. Ancora ieri le loro parole hanno dato uno straordinario esempio di attaccamento alla patria”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi alla Camera.
“E’ risibile e strumentale pensare che la Farnesina abbia agito autonomamente” sulla vicenda dei marò, ha spiegato Terzi intervenendo alla Camera, definendo “fantasiose” le ricostruzioni in questo senso. “Sono un uomo delle istituzioni che ha servito per 40 anni lo Stato. In questi giorni ho letto ricostruzioni fantasiose, in merito a iniziative che avrei assunto in modo autonomo, ma io mai avrei agito in modo autoreferenziale”
Tutte le istituzioni erano informate e d’accordo sulla decisione di trattenere in Italia i marò. La linea del governo è stata approvata da tutti l’8 marzo. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Giulio Terzi, in aula alla Camera.
DI PAOLA: NON ABBANDONERO’ I MARO’ – “Sarebbe facile per me annunciare di dimettermi, sarebbe facile oggi lasciare la poltrona che comunque a breve lascerò al nuovo ministro che arriverà. Sarebbe facile, no cost, ma non sarebbe giusto e non lo farò”. Così il ministro della difesa Giampaolo di Paola, aggiungendo: “non abbandonerò la nave in difficoltà “.
“Non abbandonerò la nave in difficoltà. So quello che Massimiliano e Salvatore, guardandomi negli occhi, la sera del 21 marzo mi hanno detto: ‘non ci abbandonare’. Lasciare sarebbe venire meno a scelte che ho condiviso e io non abbandono la nave in difficoltà” ha detto il ministro della Difesa.
Le valutazioni espresse dal ministro degli Esteri Giulio Terzi sul caso dei marò “non sono quelle del Governo”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, in un’informativa alla Camera che segue quella del collega.