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Brindisi, fuerza!

Il mio blog -questo blog, ovvero “Forza Brindisi”. Tengo a precisarlo perchè, da una rapidissima occhiata ho visto che, solo su facebook, esistono oltre venti fra profili, pagine e gruppi con tale nome…- come ben sapete è molto letto. Nonostante le enormi critiche e tutte le cose che sapete bene (incluse le intimidazioni e le minacce via mail ed in rete che, ultimissima notizia, proseguono ancora) il blog è sempre più letto. Da semplici dati in mio possesso ho visto che ci sono persone che leggono il blog anche da fuori del nostro Paese. Ed allora mi son detto: ma come fanno a leggere se magari non capiscono l’italiano. Ad esempio, ho un lettore -abbastanza fedele ed affezionato: non passa giorno che non visiti il blog!- dalla penisola iberica. Ed allora oggi gli faccio una sorpresa: siccome forse non capisce una parola d’italiano (magari legge blog italici per imparare la lingua? Chissà…) allora gli offro la traduzione di uno dei miei ultimi articoli:

En la ciudad, de vez en cuando resurgen nostálgico período Salucci (sería interesante saber si se ven el mismo sentimiento también “padrinos políticos” que, de alguna manera, que permite a esa persona que tiene casi “libro blanco”). Y cuando emergen, sin que hablan directamente a esa persona (que no recuerdo cómo muchos de estos cargos tienen) que, a veces, recuerda que el tiempo le digo de inmediato que, más allá de lo que la “vulgata” ahora se transmite de generación en generación , tengo grandes recuerdos de esa etapa. Y no sólo para la conclusión (la quiebra y la excelencia con Palagianello y Marte), pero por todo lo que (de tres años-quizá más-) plazo del fútbol de la ciudad. Yo no podía prescindir de uno o incluso diez, pero, quizás, un centenar de recuerdos. Con nombres, apellidos, lugares, números (real o supuesta) de esa fase triste abre con la proclamación en el Auditorio de la Biblioteca Provincial, y no hay que olvidar el presente, no tanto que se animó éxtasis como las pontificar, inalcanzable e intocable, el cuadro de los “oradores”. Y en esa mesa no era sólo la cerveza negra Toscana. Confieso que no sé qué tan cierto es muy bien conocido en la ciudad-el hecho-que el buffet de la noche no ha sido pagada, y sin embargo, verdadero o falso es un “digno” a partir de lo que luego sería. Pero no sólo en Brindisi, muchos tienen una memoria corta. -Yo podía recordar sin la ayuda de los periódicos de la época: que aquí he escrito todos los eventos, tales como el entorno robusto (a veces beccavan unos a otros, como los capones Renzo) o el coste de los billetes, o quaestio de la iluminación, el número de personas en el estadio y el pago, el público y la curva de la grada, los negocios del propietario y su familia, uno mismo estilo, el fútbol después, tribunas y las de los cortesanos del palacio. Aquí, muy brevemente, trató de refrescar la memoria. Os dejo con una pregunta-que, si se quiere, para responder en el silencio de su conciencia “, recordando aquellos años que da la alegría o la tristeza?”. Hola Brindisi!


(non sono l’autore della traduzione, mi scuso peranto degli eventuali errori o infedeltà)

(No es el autor de la traducción, me disculpo por cualquier error o infidelidad peranto)

B R I N D I S I CAPITALE D’ITALIA : “tutti i Brindisini dovrebbero farsi sentire”

Come molti concittadini sapranno Brindisi  è stata esclusa dalla manifestazione  di avvio di una serie di iniziative che saranno organizzate per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Il Sindaco della Città,Mennitti, ha scritto una lettera molto chiara al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ed ha fatto bene.brindisi---capitale.jpg

Altri Rappresentanti istituzionali(ad esempio il Presidente Ferrarese)si stanno muovendo nella medesima direzione e la Testata locale “Senzacolonne” si stà coraggiosamente, e da tempo, battendo per tale causa.

Una nostra concittadina ha preso carta e penna e pure lei ha sentito il dovere di scrivere al Presidente Napolitano. Ecco il testo della lettera inviata dall’ingegnere De Matteis:

Stamattina (10 Gennaio) ho spedito al Presidente della Repubblica una lettera dicendo che mi univo alle lettera di ben più illustri cittadini di Brindisi come me. Ho detto al Presidente che la storia non si può cambiare nè si può dimenticare e ho detto che nella storia non ci sono periodo storici più importanti e quelli meno importanti. Ho detto che “O gli storici hanno detto il falso o i miei genitori, nonni zii e parenti non hanno capito niente di quello che succedeva a Brindisi in quei 5 mesi”. Ho chiesto che venga consegnato anche al Sindaco di Brindisi la bandiera tricolore così come è stata consegnata a Chiamparino, Alemanno e Renzi.

Credo che tutti i Brindisini dovrebbero farsi sentire. Brindisi ha tutto, storia, cultura, generosità, porto, clima, luogo geografico eppure non se ne vanta mai. Oserei dire “Niente di nuovo sotto il cielo” del porto di Brindisi che da secoli ha sempre accolto e continua ad accogliere popolazioni, a partire dai Romani, agli spagnoli, albanesi, soldati, “Re fuggiaschi che scappano da Roma”, con moglie e seguito, gente disperata che viene dai Paesi dell’Africa, Primi Ministri, Generali fino al Santo Padre. Chi viene al porto di Brindisi è salvo, non per niente in tutto il mondo si dice “facciamo un Brindisi o brindiamo”, perchè al tempo dell’impero Romano, quando Via Appia finiva a Brindisi i soldati romani partivano dal porto in guerra per conquistare le nuove terre. download 1 gen 01 024.jpg

Solo pochi soldati riuscivano a tornare vivi al porto di Brindisi sopravvissuti alla guerra. Entrare allora nel porto di Brindisi significare rientrare nell’impero romano ed essere salvi. Allora i soldati si facevano l’augurio di “ritrovarsi sani e salvi al porto di Brindisi” per festeggiare e da allora che è rimasta e tuttora quando si fa un auguri si continua a dire “speriamo di tornare sani e salvi al porto di Brindisi”.

Silvana Maria De Matteis