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(ri)Ecco Castellucci – Torna a Brindisi da allenatore: BENVENUTO!

UN RITORNO - La S.s.d. Calcio Città di Brindisi comunica che la guida tecnica della prima squadra è stata affidata ad Ezio Castellucci.  L'allenatore la scorsa stagione ha allenato, fino al mese di novembre, la Turris.  Castellucci in carriera ha allenato, tra le altre, Sora, Neapolis, Gubbio, Cavese, Paternò, Igea Virtus e Giugliano.  Per l'allenatore laziale si tratta di un ritorno, avendo giocato con la maglia biancazzurra nella stagione 1977/1978 sotto la guida di mister Zurlini.

UN RITORNO – La S.s.d. Calcio Città di Brindisi comunica che la guida tecnica della prima squadra è stata affidata ad Ezio Castellucci.
L’allenatore la scorsa stagione ha allenato, fino al mese di novembre, la Turris. Castellucci in carriera ha allenato, tra le altre, Sora, Neapolis, Gubbio, Cavese, Paternò, Igea Virtus e Giugliano.
Per l’allenatore laziale si tratta di un ritorno, avendo giocato con la maglia biancazzurra nella stagione 1977/1978 sotto la guida di mister Zurlini.

Chi segue il Brindisi da sempre ed ha una certa età non può che ricordare bene quegli anni post Serie B: il Commendatore era passato nel mondo dei più ed il figlio Mimmo cercava di guidare il Brindisi meglio che potesse. Si mise pure la riforma dei campionati (che creò il c.d. “semiprofessionismo”) che fece precipitare la nostra squadra dall’anticamera della Serie A ad un modesto ed anonimo torneo della quarta serie nazionale (divisa peraltro in quattro gironi “infernali”. Successivamente la C/2 passò a tre raggruppamenti) ed il tutto avvenne nel giro di un paio d’anni o poco più.

Della Serie B restava testimone immutato (ed immutabile) lo stadio comunale del Casale. I ragazzi di oggi stentano a riconoscere ed a orientarsi guardando le foto dell’epoca: per loro lo stadio (il “Fanuzzi” dicono, talvolta con enfasi eccessiva) è questo come lo vedono oggi!

Deve aver provato una forte emozione mister Castellucci nel giungere al campo: da fuori tutto era (è) come 40 anni fa ma entrando lo stadio è totalmente trasformato e se uno non vi era stato in tutti questi anni (vederlo in tv non è la stessa cosa) davvero deve esser rimasto colpito.

Ad ogni modo Castellucci visse una stagione qui, in quegli anni: di lì a poco il “testimone” sarebbe passato a Biagio Pascali e sarebbero iniziati quegli anni Ottanta che pure ci diedero qualche soddisfazione (si pensi al torneo 84-85 o a quello 88-89 laddove si andò vicini al ritorno in Serie B: si, era quella squadra lì, Laveneziana-Puce-Benarrivo-Rocca-Serra-Ciracì eccetera).

Eccoci, anzi: rieccoci qui. Il campo è lo stesso, i colori sociali pure, la V c’è ancora (e guai a chi la tocca!) e l’entusiasmo c’è pure quello. Certo è un calcio un po’ piu nevrotico (molto piu nevrotico e con un fardello in più: tutti questi procuratori avidi ed ambiziosi…) ma il pallone, se uno ne è capace, può riuscire a viverlo serenamente ed a trasmettere tale serenità (mi viene in mente quel grandissimo uomo di calcio che è Massimo Silva).

Ancora benvenuto mister Castellucci. E naturalmente buon lavoro.

cosimo de matteis