“Forza Brindisi” pur restando sempre nell’alveo del dilettantismo e del settore amatoriale ha vissuto tempi migliori. Di certo migliori di questo. Sia in termini di contenuti che in termine di visualizzazioni e quindi di gradimento.
Di per sè la cosa non sarebbe un problema: in genere in una realtà come la nostra – un Capoluogo di Provincia di medie dimensioni- esistono talmente tante Testate che la presenza e/o l’assenza di un blogghetto (sia esso di un ragazzino sia di un pensionato col pallino di internet o altre tipologia di blog) è prettamente ininfluente.
L’ASSENZA DI UNA RADIO
Senza voler eccedere nelle critiche occorre dire che a Brindisi purtroppo non esiste una radio ovvero non esiste una Testata radiofonica che trasmetta le radiocronache o almeno dia notizie in tempo reale fosse anche coi canonici tre minuti di diritto di cronaca. Questa la prima grande carenza che, se ci riflettete, è una anomalia non da poco.
Fortunatamente da qualche stagione, e limitando il discorso alla maggiore squadra di calcio, esiste un Sito Ufficiale che informa ed è anche abbastanza aggiornato. Forse è un po’ troppo legato ai social (in particolare a facebook) ma è comunque un Sito internet che funziona.
Resta la carenza. grave, di una radio e di altri organi di informazione che seguano il calcio in modo costante e sistematico. Non importa la professionalità.
IL TEMPISMO DELLA SOCIETA’
Bene, detto questo, ci pare che la maggiore società calcistica si sia mossa per tempo: in giugno c’era già il nuovo allenatore (da decenni non accadeva) e pertanto la Società ha potuto operare in modo tempestivo.
Come al solito sarà il campo a dire se ha operato bene. Noi ci auguriamo di si. Epperò palesiamo subito un nostro timore: anche la Stagione imminente – quella 2022- 2023- sarà fortemente condizionata dalle restrizioni. Questo, limitatamente al fatto sportivo, sarà un grave problema. Renderà davvero anomalo il tutto: basti vedere le due stagioni precedenti.
L’INCUBO RESTRIZIONI
Ecco. Speriamo fortemente di sbagliarci – ma lo speriamo davvero- eppure siamo terribilmente preoccupati che nel giro di pochi mesi non si potrà SCEGLIERE di andare LIBERAMENTE allo stadio. E senza libertà non solo non c’è calcio: non c’è vita.