DIFFIDATI LIBERI ?

Prima di entrare nel merito della questione debbo necessariamente far alcune brevi considerazioni. Qualcuno dice (anche pubblicamente) che io sarei uno “nfamoni”. O anche molto peggio: se dovessi andar dietro a tutte le calunnie pubblicate sul mio conto (e tollerate -in modo compiaciuto e complice- dai responsabili di certi siti)perderei solo del  tempo. Ed in più, come spesso succede, chi lancia accuse infamanti (e prive di ogni fondamento) non mi conosce neppure. A Brindisi si dice “parlunu ca tengunu la vocca” o anche “parlunu ca vetunu parlari”. Ed è vero. (per i non brindisini: credo non vi sia bisogno di traduzione e di spiegazione). Io semplicemente, come ogni cittadino dovrebbe, rispetto la legge. E non la infrango, e non mi sogno minimamente di intonare cori contro la Polizia o contro lo Stato. Questo non da oggi: da sempre.

Ebbene, da oramai due decenni (poco piu o poco meno) si è diffusa nel mondo della tifoseria organizzata (il cui sinonimo non è “ultras”, sebbene si tende a fare una identificazione. E’ come dire che Rino Lecci o altri autorevoli esponenti della Pro Brindisi siano degli ultras) una idea malsana secondo la quale lo Stato è un nemico, le Forze dell’Ordine pure e gli “ultras” dovrebbero avere una sorta di “libertà” –libertà per gli ultrà, cantano- che però, naturalmente, per come la intendono loro, sarebbe solo e soltanto una sorta di immunità, impunità e in certi casi, anarchia.

Va da se che i Daspo e le diffide –efficacissimi strumenti legislativi che stanno depurando gli stadi da violenze e fanatismi pericolosi- vengono considerati da costoro come noiosissimi orpelli da cui occorre quanto prima liberarsi. Ed in tal senso si spiega quell’interminabile serie di stendardi che imbrattano i nostri campi di pallone: “diffidati liberi”.

Ma liberi da cosa? Dal Provvedimento Legislativo? Ma stiamo scherzando? La cosa, in tale ambito, più pericolosa e che secondo me va adeguatamente monitorata, è il susseguirsi di dichiarazioni, da parte di persone con responsabilità istituzionali, che vanno proprio in quella direzione. Si ingegnano (ma il termine è poco opportuno e fa torto all’ingegno umano) artifizi retorici per far credere –e c’è chi ci crede!- che faranno in modo di intervenire su, appunto, i Daspo e le diffide.

A parte l’inganno sotteso (nessuno, manco il Capo dello Stato, può abrogare un Daspo) e le finalità propagandistiche di queste affermazioni (sovente fatte in contesti “ultras” o simili) resta la preoccupante avversione alla Legge.

Noi mai e poi mai “sposeremo” tale pericolosa tendenza: se anche molti colleghi (pure loro in modo ambiguo) blandiscono e “coccolano” gli ultras delle squadre che seguono, noi non lo faremo mai. Anzi: continueremo a denunciare tali storture. Il rispetto della legge è un obbligo, non è una facoltà.

DIFFIDATI LIBERI ?ultima modifica: 2012-09-14T17:39:56+02:00da dematteiscosimo
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