Cronaca grigia

Sul recente episodio di cronaca nera –che solo chi ostinatamente si rifiuta di accettare la realtà delle cose non mette in stretta relazione con i precedenti fatti incresciosi(è solo un eufemismo, naturalmente) accaduti a Brindisi nelle ultime settimane- ho letto un articolo su una Testata locale. Nel complesso lo ritengo un articolo accettabile (ricordo a tutti che esiste ancora il diritto di critica e che, per modo di dire, non esiste il reato di “lesa maestà” se una persona dice onestamente il suo pensiero su uno scritto di un pubblicista che è tale da qualche decennio, almeno credo). Del resto la Testata di cui parlo ha seguito le citate vicende con la schiena abbastanza dritta, senza strabismi. Ma proprio per questo dispiace che si scrivano certe cose: “Non è ancora ben chiaro come i cronisti siano stati riconosciuti dagli aggressori come persone al seguito della squadra ospite, e comunque scambiati per tifosi campani. Probabilmente ciò è avvenuto quando sono passati davanti al punto dove si radunano i tifosi che poi vanno in curva, forse è stata notata la sigla “CE” sulla targa”. Ripeto: scrivo queste cose proprio perché ho apprezzato come questa Testata ha seguito le ultime vicende “calcistiche” ed il grave corollario di cronaca nera. Mi spiego meglio (o, almeno, cerco di farlo): se ho ben compreso si dibatte attorno alla seguente questione: ma i “tifosi” brindisini (i presunti aggressori) si eran accorti che i tre casertani erano giornalisti o li hanno scambiati per tifosi campani? E qui sobbalzo: come? –mi chiedo e vi chiedo- tifosi, non tifosi, giornalisti….Ma forse il gesto non è ugualmente grave (anzi: gravissimo)? Se anche, per mera ipotesi, i tre giornalisti invece d’esser venuti in Puglia per lavoro fossero stati tre cittadini casertani che han deciso di seguire la loro squadra in trasferta, con sobrietà e garbo, cambierebbe qualcosa in merito alla presunta aggressione? Forse che, magari senza accorgersene, si sta scivolando nel ritenere come valide e lecite le “regole ultrà”? E quindi si arriva ad accettare come “normale” –o anche “meno grave”- una aggressione (in questo caso ancora “presunta aggressione” ma il discorso esula dalla fattispecie) soltanto perché gli aggrediti sono dei “nemici”? Sarebbe un pericoloso sbandamento. Un po’ come se –mutatis mutandis- qualcuno si sognasse di riproporre il “delitto d’onore” o altri vetusti orpelli giuridici.

Mi fermo qui e penso –anzi: in realtà è da ieri sera che ci penso-  a quell’automobilista innocente coinvolto nell’episodio che, a quanto pare, è colui che ha avuto la peggio. Povero uomo, ma che colpa ha lui? Normalmente quando si racconta di incidenti(indipendentemente dal contesto) si riserva maggiore attenzione per la vittima che ha subito le conseguenze peggiori. Ed invece, salvo due tre eccezioni, la ribalta, lo “scoop” dato era alla (presunta) aggressione. Cosa giusta, per carità: sempre meglio rispetto a chi ha ignorato e/o ha pesantemente sminuito l’accaduto (ed anche qui: errare humanum est…) per motivi a noi ignoti. Ed invece va detto. Non fosse altro che per un discorso di buonsenso: ma quell’automobilista, ancora in ospedale, che colpa ha? Chi lo risarcirà? Chi gli chiederà scusa? Le due Società -in modo naturalmente diverso e distinto- han emesso dei comunicati di solidarietà e, al contempo, di condanna ma chi si assumerà le sue responsabilità per tutto ciò?

Cronaca grigiaultima modifica: 2011-12-12T19:12:00+01:00da dematteiscosimo
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