Archivio mensile:luglio 2011

Il Comune continua nell’opera di “salvataggio”. Lettera dalla FGCI a D’Attis

FGCI, CALCIO BRINDISI, NOTIZIE SULLA NUOVA SOCIETA, MAURO DATTIS, COMUNE DI BRINDISI, SERIE D, ECCELLENZA, CAMPIONATO 2011-2012Prosegue senza soste, nonostante scriteriatamente si vaneggi di “disinteresse” o addirittura di un piano atto a far scomparire il calcio a brindisi: roba da querela, l’attività del Comune di Brindisi per il calcio brindisino. E’ noto che si sta costituendo la nuova società facendo molta attenzione alle qualità umane delle persone coinvolte ed è di oggi la notizia di una ulteriore comunicazione dei vertici nazionali del calcio al Vice Sindaco Mauro D’attis:

la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha inviato una comunicazione al Vice Sindaco di Brindisi Mauro D’Attis in riferimento alla possibilità di ammettere una società calcistica della città di Brindisi ad un campionato organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti per la stagione sportiva 2011/2012 e, in particolare, al campionato di Eccellenza. Il tutto, dovrà essere definito entro il prossimo 2 agosto attraverso la presentazione di adeguata documentazione, ivi compresa una lettera di accreditamento del Vice Sindaco con la quale l’Amministrazione Comunale manifesta il gradimento ai programmi della stessa società sportiva.

D’Attis ha risposto in data odierna sia al Presidente della FIGC Giancarlo Abete che al Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio confermando la presenza di una nuova società pronta ad iscriversi al campionato indicato.

Il Vice Sindaco, in ogni caso, ha colto l’occasione per comunicare ai due autorevoli rappresentanti del mondo del calcio che, anche grazie all’impegno personale degli amministratori della città, un gruppo di imprenditori hanno manifestato interesse a supportare la rinascita del calcio a Brindisi (dopo aver inutilmente tentato di salvare la società Football Brindisi 1912). Il tutto, garantendo i richiesti investimenti economici per non far scomparire “il calcio che conta” da Brindisi.  Da qui un’ultima accorata richiesta a considerare la possibilità di iscrivere il Brindisi al campionato di serie D.

“Sono stato messo a diretta conoscenza – afferma D’Attis nella lettera – della prassi utilizzata in questi casi, quella cioè di far ripartire le società di città radiate o non ammesse da almeno due categorie inferiori. Vorrei ulteriormente essere certo, però, che anche quest’anno non ci saranno eccezioni e, ove ci fossero, chiedo di esaminare benevolmente la possibilità che la costituenda società sportiva facente riferimento alla città di Brindisi possa essere ammessa al campionato nazionale dilettanti con le forme e le procedure che vorrete indicare”.

il Vescovo fà 50 anni di Sacerdozio (ma i tifosi conoscono il Vescovo?)

L’ evento odierno -il 50° Anniversario della Ordinazione Sacerdotale- ci offre la possibilità di provare a dire  qualche semplice parola su Monsignor Rocco Talucci. Anzitutto vorremmo rilevare la straordinaria umanità di questo uomo di Dio. Chi ha avuto il piacere e l’onore di approcciarsi a lui non può non aver còlto come Sua Eccellenza senta profondamente (non solo con l’udito ma con il cuore insomma) l’interlocutore, chiunque esso sia. Questo l’ho sperimentato direttamente ma anche in moltissime altre circostanze in cui ho avuto modo di toccare con mano la sua vera attenzione alla persona. In tal senso diventa un esempio per tutti i Sacerdoti (e per tutti noi fedeli laici) di come occorre avere, prima di tutto, carità ed accoglienza verso il prossimo, ancor più verso coloro i quali, in virtù del Ministero, sono affidati.

Questa umanità, empatia e simpatia –nell’accezione piu bella e piena- non debbono far credere che Padre Arcivescovo “rinunci” , per così dire, alla sua dignita Episcopale. Tuttaltro. Anzi, egli, fin dalla sua venuta a Brindisi (Aprile 2000) ha sempre mostrato la importanza del ruolo del Vescovo. E non per vanagloria personale (come pure molti han miseramente insinuato.Anche Presbiteri, sapete?) bensì per insegnarci e ricordarci -chè evidentemente qualcuno lo aveva dimenticato- che il Vescovo è il Successore degli Apostoli. E che Egli è il Capo della Chiesa locale che il Sommo Pontefice ha a Lui affidato. Questo non va mai dimenticato. Molte Diocesi (ed i loro Capi) “ubriacate” da un malinteso pauperismo e di quella benedetta “opzione preferenziale per i poveri” (una filastrocca insopportabile che fin da bambino debbo sorbirmi, tanto piu insopportabile quanto più essa deriva da una precisa ideologia e non dal Vangelo di Cristo) hanno messo da parte la giusta Dignità, rispetto ed obbedienza dovute al Vescovo ed al Suo Insegnamento in Comunione col Papa.

Siccome io non ho peli sulla lingua io vi dico che un noto religioso della città di Brindisi lo prende pubblicamente in giro con un irripetibile soprannome, che un Parroco di periferia si diverte ad imitare -a mò di sfottò- il suo accento. Questi sono SOLO due esempi di quanto poco venga rispettato, anche presso i Sacerdoti, l’Arcivescovo Talucci. E taccio, per ora, su altri episodi. Ma non posso non ricordare quella banale ed offensiva ed insopportabile ed irrispettosa abitudine di dire “Ah, lu Vescuvu stai? E mò la Messa dura tre ori: quiddu quandu cumenza a parlari nò la spiccia cchiui”. VERGOGNA.

Dopo tali doverose rivelazioni, con la speranza che davvero arrossiscano (e se non arrosiscono ma anzi sfacciatamente e spudoratamente replicano allora sarò costretto a far nomi e cognomi) proseguo nel mio personale ringraziamento al Signore che, nel Suo amabile Disegno di Amore e Provvidenza, ha disposto la venuta a Brindisi di questo santo Vescovo che, statene certi, resterà nella storia della Città e della Diocesi di Brindisi.

Ed è persino inutile provare ad elencare tutte le straordinarie opere da Lui compiute in questi quasi dodici anni di Episcopato. E del resto, non ha importanza: le conosce il Padreterno. E questo basta.

Ciò però non ci esime dal dire che la venuta di Monsignor Talucci a Brindisi -voluta fortemente dal Beato Giovanni Paolo II- ha portato un enorme benessere alla Città ed alla Chiesa. I frutti già ci sono, ma col tempo si vedrà sempre meglio la bontà del Suo operato, zelante ed instancabile.

Inoltre, e pure questo è importante dirlo, giunto in una città disastrata da malaffari e clientelismi (i cui responsabili sono noti a tutti) ed in una Chiesa complessivamente tiepida (con barlumi di santità ma pure con  presenze di feroce avversione al Magistero Petrino) ha ritenuto cosa saggia di agire in collaborazione e, direi, in amicizia con le altre Autorità del territorio. E questo ha portato molti ottimi risultati. Era (ed è) bellissimo vedere la intesa con cui Padre Arcivescovo ha agito con il Prefetto (tutti quelli che han ricoperto tale carica), con il Questore, con le Autorità Militari (in particolare Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Carabimieri). Ma un capitolo a sè resta (e resterà) la perfetta comunione di intenti con l’Onorevole Domenico Mennitti, Sindaco di Brindisi dal 2004. I brindisini, peggio per loro, non si rendono conto di quale Grazia dal Cielo è stata per la nostra Città avere in questi lustri due uomini straordinari -saggi e competenti, onesti e costanti- al “timone” della nostra Città.MONSIGNORE ROCCO TALUCCI VESCOVO DI BRINDISI

Quindi: auguri Eccellenza.

E GRAZIE di tutto.

Grazie per averci ribadito sempre la virtù della Speranza, col suo sorriso che, mi permetta, certe volte ha davvero del celestiale.

 

cosimo de matteis

 

da non crederci…

…e la colpa di chi è? In base  a questa eloquente immagine la colpa sarebbe nientemeno che di una giornalista e dell’ex-addetto stampa. Ovviamente ogni commento è davvero superfluo. Però dimostra un pò di cose: ad esempio la totale etero-direzione di ogni manifestazione, protesta eccetera, ed inoltre la solita viltà ben compendiata da questo vecchio adagio: “forti coi deboli e deboli coi forti”.

(l’immagine è stata presa dalla bacheca di Mari Ella)

quello lì mi stà proprio antipatico

simpatia-antipatia, libertà di espressione, "mi stà antipatico", brindisi notizie sportive, brindisi calcio e basket, brindisiEssendo quasi del tutto ignorante -come è noto- non so se incorro in qualche rischio di natura legale se dico che tizio mi è simpatico, caio mi è antipatico, sempronio mi è decisamente simpatico. Quindi, prima cosa, mi chiedo -e VI chiedo- quali sono le normative vigenti.

Nello specifico, poi, faccio un esempio: la squadra di pallacanestro della mia città ha due vice-presidenti. Uno mi è moderatamente simpatico l’altro, invece, mi è decisamente antipatico, ma proprio assai.

E’ reato dirlo?

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ma CHI sta fomentando odio?

Brindisi,notizie sul calcio brindisino, brindisi notizie calcioEh già. Perchè a mandare due tre ragazzini  a far una scritta non è che ci voglia molto. Non li si deve neppure pagare: si sentono fieri, orgogliosi addirittura. Credono di essere dei veri ultras ad inneggiare all’odio. Ma aldilà di questo (è un problema sociologico ed educativo di non facile soluzione) sarebbe utile conoscere chi sono i “mandanti” di questa campagna di odio e di demonizazzione in atto. Le ipotesi -anche molto plausibili- ci sono. Ma, almeno per ora, ce le teniamo per noi. Il fatto è che qualcuno ha capito che il grosso della tifoseria ha pian piano (ma, come si dice: meglio tardi che mai) compreso le dinamiche che hanno portato al fallimento. Persino i più ottusi hanno finalmente compreso anche se, magari per ostinata e stolta superbia, non lo ammetteranno mai. Ed allora occorreva rinfocolare la fiamma dell’odio. Creare (o RI-creare) un nemico. Che poi -ma questo lo sanno pure i sassi- l’obiettivo non è Ferrarese. O quantomeno: non è principalmente lui. L’obiettivo vero è il Sindaco Mennitti. (Parentesi: qua e là leggo accostamenti -molto arditi- fra l’operato del Comune e della Provincia. La solita storia del tutti colpevoli? Certo. Ma non solo. Qui ci sono precise strategie). Ovviamente è da condannare mille volte -a proposito: ad oggi non conosco nessuna presa di distanza da quelle odiose scritte…- la campagna atta a demonizzare il Presidente Ferrarese. E noi, forse i soli, abbiamo nettamente condannato l’episodio ed espresso la massima e sincera solidarietà a Massimo Ferrarese (ad esempio QUI: http://cronachebrindisine.myblog.it/archive/2011/07/14/odio-e-vandalismo-ora-i-tifosi-chiedano-scusa-a-ferrarese.html ). Ma la sensazione -netta, palpabile- è che si voglia far divampare un fecale incendio che “bruci” Mennitti e Ferrarese. E la politica -quella sporca, vile, ideologica- non è totalmente estranea. Ed allora è il caso di ribadire mille volte che abbiamo un ottimo Presidente della Provincia ed un eccellente Sindaco. Cui, inoltre, vanno fatti mille auguri di una pronta ripresa e di un ritorno graduale a prendere le redini della Città. E quelli invece inneggiano all’odio. Vergogna.

Ma ci li canosci????

pagliacci tomato.jpg

di là dai contenuti
-evidentemente opinabili-
ci si chiede
A QUALE TITOLO CERTE PERSONE
PARLANO.

Ma la cosa davvero comica
è che
“giornalisti”
li accreditano come “capi” e/o “responsabili” della tifoseria del brindisi.

 

Ripeto: INDIPENDENTEMENTE dai contenuti.

 

Ma ci li canosci!!!

 

il nome? BRINDISI SPORT, è ovvio

premessa (quasi) obbligatoria. la quaestio relativa al nome non è sicuramente in cima alle mille problematiche da affrontare nella creazione ex novo del nuovo sodalizio calcistico della città. E tuttavia non è neppure un aspetto irrilevante, anzi. Se, come pare, la Amministrazione Comunale (io, fra parentesi, continuo a chiedermi cosa ne sarebbe del calcio in città senza gli sforzi e la continua supervisione del Sindaco Mennitti e dei suoi collaboratori) vorrà davvero “lasciare la scelta” ai cittadini -tifosi allora il problema non sussiste: sarà una sorta di “elezione” (anche se resta da stabilire se è la scelta migliore: ma per ora non ci pensiamo) con tanto di “vincitore”.

io – e non da oggi- ho già fatto la mia scelta. E presto esporrò pure i motivi di tale opzione. Ma, come ho detto, quello del nome è un tema non cogente. Come ho già scritto altrove occorre una ferrea vigilanza (ed ora l’ente può farlo in modo ancor più diretto) acchè non si intrufolino persone che è meglio -molto meglio- restino fuori. Ad esempio si vocifera di un possibile -ed auspicabile: solo un matto od un incopetente potrebbe volere il contrario- coinvolgimento di Gigi Boccolini ed Aldo Sensibile nella nuova società. Ovviamente in quei ruoli che sono a loro piu congeniali: Boccolini allenatore (ed è il non plus ultra della serie D, come tutta Italia sa bene) e Sensibile Direttore Sportivo.

Boccolini e Sensibile non sono due persone “qualunque”: essi erano fra i pilastri di quel brindisi piu bello di sempre, quello -per intenderci- che si faceva valere sui campi di tutta italia, che era stabilmente in serie B, che ha sfiorato la massima serie. Era una squadra meravigliosa cui una città intera voleva bene. Con la ciliegina di un brindisino doc -Tonino La Palma, poi titolare in serie a per diverse stagioni e giunto alle soglie della Nazionale- e tanti altri giocatori che sono altrettanti “miti” per noi tifosi dell’epoca: da Papadopulo a Renna, da Cremaschi a Giannatasio (solo per citarne alcuni).

Ebbene: se questi due uomini vogliono dare un contributo alla vera rinascita del calcio brindisino allora occorre accoglierli a braccia aperte. Di più: nei loro confronti esiste una sorta di “debito” da estinguere (risalente a comportamenti non proprio eleganti ed educati da parte di vari dirigenti nel corso degli anni) ed allora ripartiamo da loro. Pochi conoscono il calcio come Aldo Sensibile (ha appena traghettato Novara dalla C alla serie A) e pochi conoscono la serie D come Boccolini. Inoltre pochi conoscono la brindisi calcistica -pur non essendo brindisini!- come loro due.

La Brindisi Sport degli anni Settanta, come detto, resta il vertice calcistico di questa città: non scordiamoci che qui ha allenato un certo Vinicio. Ciò è fuori discussione. Ebbene – e qui torniamo alla questione del nome- come si può non averla come punto di riferimento? E non solo per “staccare decisamente col passato, piu o meno recente” come è stato detto   (parentesi: quanto mi è sempre stato antipatico quel nome -football brindisi 1912- così poco genuino e distante anni luce dalla nostra realtà brindisina) ma proprio per riprendere una sorta di discorso bruscamente interrotto in una insulsa estate di venti anni fà.

 

Se, come penso, non sarà possibile chiamarsi letteralmente “BRINDISI SPORT” (perchè la brindisi sport è fallita) si può optare fra “Nuova Brindisi Sport” (che però credo sia stato già usato) e “Brindisi Sport 1920” o addirittura “Nuova Brindisi Sport 1920”. Ma questo -l’ho detto e lo ripeto- sono questioni al momento secondarie: ora è prioritario tenere lontani affaristi, imbroglioni, avvoltoi che già han adocchiato la preda. No. Ora basta. SPARITE.

A. A. A. CERCASI PERSONE SERIE ED O N E S T E

Il Vice Sindaco di Brindisi Mauro D’Attis intende ribadire che proseguono gli incontri per dar vita ad una cordata di imprenditori per la costituzione di una nuova società calcistica cittadina.

“D’intesa con il presidente del Consiglio Rizziello e con i consiglieri Monetti e Brigante, stiamo lavorando senza soste e con la necessaria riservatezza – afferma D’Attis – e contemporaneamente sto mantenendo contatti giornalieri con i vertici della Federazione Calcio. L’obiettivo, come è noto, è quello di portare a casa il miglior risultato possibile”.

domenico mennitti sindaco di brindisi, intervento chirurgico, emorragia gastrica, ospedale "miulli" di acquaviva delle fonti(ba), ricoverato il sindaco mennitti,brindisi notizie cronaca 

(L’auspicio è che non si intrufolino faccendieri, politicanti, ed mbrugghiuni patentati: per me va bene pure la terza categoria. Anzi meglio la terza categoria con una SOCIETA ONESTA E SANA che la serie D cu quattru scangiargientu mienzi banditi)