Si è dimesso l’Addetto Stampa del Brindisi

COMUNICATO

 

 

 

 

Ho appena finito di ascoltare i commenti al mio intervento telefonico su Studio 100 Tv e sono davvero basito per le reazioni che ho dovuto registrare.

Premetto che ho deciso di telefonare, senza chiedere il permesso al Presidente Pupino, quindi assumendomi personalmente tutte le responsabilità del caso.

Ho voluto interpretare quest’ultimo atto della mia triste permanenza a Brindisi per provocare le coscienze di un popolo tifoso che, confuso dall’agone della passione,  non si renderà mai conto del fatto che nella loro amata città non è possibile fare calcio.

 

 

Non è possibile perché le poche risorse imprenditoriali sono spese nel basket, per legittima scelta delle Aziende che lo supportano economicamente.

Non si può fare calcio perché se nella storia del Brindisi, la bella storia del Brindisi, come tutte le storie piccole e grandi, ci sono quattro dissesti economici, un motivo ci sarà, e non è certo tutta colpa del sig. Pupino.

Non si può fare calcio perché non si comprende come mai si chiede a gran voce l’allontanamento di un Presidente, prima di averne trovato un altro.

Non si può fare calcio perché in tanti anni di esperienza non ho mai sentito parlare così tanto di rispetto dei ruoli, salvo poi registrare tutti i giorni la presenza di tifosi a bordo campo e negli spogliatoi, durante gli allenamenti. Ma il ruolo dei tifosi non è quello di tifare dagli spalti? Ho visto giornalisti sparare a zero sulla società e poi chiedere umilmente un accredito per la tribuna stampa. (Preciso: solo un paio, non tutti).

 

 

Ho visto sbeffeggiare il sig. Pupino che ha impiegato un mese per tirare fuori duemila euro per il 2% delle quote, senza che nessuno abbia considerato che dietro quei miseri duemila euro c’era il “tana libera tutti” a favore del sig. Galigani dalle sue responsabilità, una tra tutte il doversi accollare anche il 2% dei debiti. Fa niente, tanto paga Pupino.

Volevo creare con il mio intervento una sana discussione sulle reali possibilità di salvataggio della Società, e mi ero permesso anche di dare un consiglio: dato che, secondo me, non esiste oggi a Brindisi un solo signore disposto a caricarsi l’onere della Società, sarebbe stato meglio tenersi il sig. Pupino, fino a trovare CONCRETAMENTE una persona che possa sostituirlo.

Ho sbagliato tutto perché non credo ci sia stato qualcuno che abbia compreso lo spirito provocatorio del mio intervento.

Ho sbagliato tutto e me ne vado, perché ho parlato a gente offuscata da una sana passione. La passione, quella che a volte è alibi per continuare a sbagliare.

Ma non mi pento e me ne vado. Così non avrete più il disturbo di qualcuno che ha provato a dirvi la cruda verità, ma nessuno lo ha creduto.

Addio Brindisi. Senza rimpianti. Per la felicità di quelli che ultimamente non soffrono il rosso ed il blù.

 

Ninni Cannella, ex addetto stampa del Football Brindisi 1912 srl

Si è dimesso l’Addetto Stampa del Brindisiultima modifica: 2011-03-02T01:05:00+01:00da dematteiscosimo
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