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Sentite questo canto…. (FORZA BRINDISI!)

LA SQUATRA MIA BBEDDA

Confesso che non conoscevo questa poesia (che è poi, in realtà, una canzone: provate a canticchiarla sulle note di “La prima cosa bella” di Nicola di Bari e vedrete quant’è bella) e credo di far cosa gradita ai tifosi del Brindisi ed ai lettori tutti pubblicandola. Non so neppure chi sia l’autore (“Bbicienzi” è troppo poco per individuarlo) ma, ripeto, mi piace molto e trovo le parole azzeccate e significative seppur semplici. Certo non c’è più Vinicio e Fanuzzi ma l’amore/passione per il Brindisi è sempre quello: immutato ed immutabile. Forza Brindisi!

Nel 40° Anniversario della morte di Franco Fanuzzi, indimenticato presidente del Brindisi

Il Commendatore Fanuzzi geom. Franco, Presidente della Brindisi Sport dal 1966 al 1974.

Il Commendatore Fanuzzi geom. Franco, Presidente della Brindisi Sport dal 1966 al 1974.

Domenica 5 maggio 1974, Stadio “Rigamonti” di Brescia, campionato di Serie B. Si affrontano per la tredicesima giornata del girone di ritorno le due squadre che hanno la comune caratteristica di indossare la maglia con una grande V sul petto. Brescia e Brindisi si affrontano a viso aperto, non hanno grossi problemi di classifica: il Brindisi vive di rendita per l’ottimo girone d’andata ed i tanti punti messi già in cascina ed i lombardi, che la stagione precedente avevano rischiato la retrocessione in Serie C, avevano disputato un campionato tranquillo.

Il Brindisi, con in panchina mister Egizio Rubino, gioca bene ma vengono sconfitti grazie ad un rigore decretato dall’arbitro Michelotti di Parma il noto fischietto emiliano fresco di nomina ad arbitro internazionale. Finisce uno a zero per il Brescia di mister Pinardi (subentrato a Renato Gei a metà stagione). Il Presidente del Brindisi Franco Fanuzzi è comunque contento della prestazione: si congratula coi suoi ragazzi nonostante la sconfitta. La comitiva biancazzurra raggiunge Linate (all’epoca non c’era la Malpensa) per far ritorno in puglia.

In aereo i giocatori scherzano col Presidente, sempre gioviale anche se talvolta sornione o anche burbero. Il volo, prima di giungere all’aeroporto del casale, fa scalo a Roma e lì il Commendator Fanuzzi scende (impegni di lavoro lo costringono a soggiornare nella Capitale). Sarà l’ultima volta che vede i suoi calciatori:la notte tra il 7 e l’8 maggio è stroncato da un infarto. Fanuzzi muore ad appena 53 anni.

La mattina del mercoledì la notizia si diffonde rapidamente in città e si stenta a crederci. In Via dè Carpentieri, in uno dei numerosi palazzi costruiti dallo stesso Fanuzzi, dove vi era il quartier generale della Brindisi Sport e dove abitavano diversi calciatori, la tremenda notizia era giunta nel cuore della notte: si udì il figlio Mimmo (allora giovanissimo) gridare il suo comprensibile dolore, i giocatori affranti e sconvolti. Era morto il Commendatore.

Il nostro ricordo vuole fermarsi qui: inutile aggiungere altro. Anche la pagina dei solenni funerali che videro una Cattedrale gremita e gran concorso di popolo la lasciamo alla memoria di chi c’era. Pure le foto –che Carlo Fortunato ha pubblicato nel suo profilo facebook- ci pare inopportuno pubblicarle: pur essendo Fanuzzi un personaggio pubblico e pur essendo oramai passati quarant’anni rispettiamo la morte di una persona e dei suoi familiari.

Diciamo solo che la Domenica successiva, 12 maggio, l’atmosfera al “Comunale” di via Benedetto Brin era davvero irreale. Per la cronaca il Brindisi vinse due a uno contro l’Atalanta. Il campionato finì mestamente, senza sussulti. Anche la sconfitta a Reggio Calabria nell’ultima giornata, oramai in pieno giugno, fu indolore. Anzi, i reggini nonostante quel successo, se ne tornarono in Serie C. Iniziava una lunga estate, preludio di una nuova stagione in Serie B col figlio Mimmo al timone del Brindisi. Ecco: proprio a lui dedichiamo queste righe sperando di aver scritto il minor numero di esattezze. Se ve ne sono chiedo scusa ma non potevo far passare il Quarantesimo Anniversario della morte di Franco Fanuzzi senza ricordarlo nel modo che meglio ho potuto.

cosimo de matteis

Cristiano Novembre, portiere brindisino

cristiano novembre calciatore portiereA voler scrivere di Cristiano Novembre verrebbe quasi spontaneo titolare con un “dalla Juve alla Serie D” o qualcosa di simile. Ma sarebbe ingeneroso nei suoi confronti. Attenzione: Cristiano Novembre, calciatore classe 1987 –ventisei anni felicemente compiuti-  di ruolo portiere, 78 kg per quasi 190 centimetri, ha realmente militato nella Juventus, Stagione 2007-2008.

Poi, si sa, nel calcio come nella vita, ci sono gli alti ed i bassi. Forse l’aver raggiunto il top – a vent’anni nella Juve!- ha un po’ influenzato la sua ancor giovane carriera: la Serie A non l’ha piu vista Cristiano. Figline, Caratese le sue tappe successive al transito presso la Vecchia Signora.

Poi, estate del 2011, il calcio “rinasce”  a Brindisi (per la ennesima volta, ma questa è un’altra storia) : la nuova Società riparte dalla Serie D e si pensa a questo giovane portiere brindisino. Novembre in quella stagione (era il Campionato 2011-2012) non fece nessun presenza fra i pali del Brindisi: c’era la concorrenza degli under, era pure una stagione tormentata sul piano societario ed ambientale come tutti ricordiamo e Cristiano s’accasa nel Nissa, sempre Serie D ma girone Calabro-Siculo.

L’anno successivo (12-13) ancora Serie D: due presenze nel Nardò e poi nuovamente al Brindisi dove contribuisce –anche in modo determinante- all’ottimo finale di Stagione del Brindisi “targato” Flora e Ciullo.

Questo felice binomio lo conferma anche per la Stagione in corso: solita concorrenza degli under da affrontare ogni Domenica ma ora le cose sono diverse. Cristiano Novembre pare aver trovato la sua giusta dimensione nel Brindisi ed a Brindisi. E’ un punto di riferimento nel gruppo ed anche fra i piu amati dal pubblico.

L’auspicio è che Novembre possa risalire di categoria e, ovviamente, ci auguriamo tutti che questo avvenga proprio con quel Brindisi che è stata anche la squadra di suo padre Ubaldo (portiere anch’egli) negli anni Settanta. Intanto un grosso in bocca al lupo!

cosimo de matteis

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CALCIATORI BRINDISINI / Mino Chirico al Latina

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E’ forse il calciatore brindisino più “famoso” , almeno al momento. Viene da una stagione –quella in Serie C col Lecce- che se per i giallorossi è risultato un mezzo fallimento (e sappiamo tutti da quali punti di vista. E, purtroppo per la tifoseria leccese, la situazione è tutt’altro che tranquilla) per l’esterno brindisino si è trattato di un campionato che lo ha confermato fra i maggiori talenti in circolazione.

Come è ben noto sul suo cartellino si è “precipitato” il Parma (e come non fare il paragone col Parma che, stagione 91-92, prelevava dal Padova un semisconosciuto terzino di fascia. Come tutti sappiamo l’ascesa e la carriera di Benarrivo –e di lui che parliamo- fu quella che l’Italia intera ricorda) che in verità ne detiene la comproprietà.

Il team emiliano ha “girato” Mino Chirico al Latina: i nerazzurri disputeranno il torneo di Serie B (è una prima assoluta per i pontini) ed il brindisino spera, come è ovvio che sia, di disputare una stagione importante. Ecco le sue dichiarazioni:

Il Latina continua ad allestire una compagine per affrontare l’esordio storico in serie B. Da ieri ha arruolato Cosimo Chiricò. L’esterno offensivo, 22 anni, di Brindisi, arriva in prestito dal Parma.

La scorsa stagione ha vestito la maglia del Lecce in Prima divisione.

Dopo essere cresciuto nella Scuola calcio brindisina, Chiricò a 14 anni è stato acquistato dal Lecce: in giallorosso ha giocato fino a 17 anni, poi le esperienze – in prestito – a Lamezia Terme e Casarano in serie D, e in Prima divisione con la Virtus Lanciano.

Lo scorso anno è tornato a Lecce, l’ottima stagione disputata in giallorosso non ha lasciato indifferente il Parma: il club emiliano, prima di girarlo in prestito al Latina, l’ha prelevato dalla società salentina con un contratto che scadrà nel 2017.

“Per me si tratta di un’occasione molto importante – ha dichiarato Cosimo Chiricò  dopo la firma con i dirigenti del Latina nella sede di piazzale Prampolini – dovrò dimostrare di essere cresciuto e di meritarmi la fiducia di Parma e Latina”.

“Nonostante mi volessero parecchie squadre – riprende Chiricò – ho scelto di venire qui a Latina affascinato da una piazza che ha un grande entusiasmo per il primo campionato di serie B che affronterà dopo tanti anni di storia. Inoltre sono rimasto impressionato dalla dirigenza, sono persone che hanno tanta voglia di far bene per il calcio in questa città”.

“Sono pronto per giocarmi una maglia – conclude il giocatore pugliese – consapevole che la concorrenza sarà tanta: il mio obiettivo è lavorare sodo e ripagare la fiducia della società”.

(tratto da: http://www.ilmessaggero.it/LATINA/latina_chirico_amp_39_brindisi_lecce_parma_prestito/notizie/309705.shtml)

Brindisi in festa per CARLO MOLFETTA, ORO OLIMPICO nel Teakwondo

MEDAGLIA D’ORO!!!!!

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Un ragazzo nostro
-mesagnese-
in modo straordinario ed emozionante vince
la finale ed in rimonta conquista il
PODIO PIU ALTO.

Grazie Carlo, grazie!
Siamo piu che FIERI di te!

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Brindisi è in festa!

Giovanni Putignano, brindisino

Giovanni Putignano

Doveroso -ma assolutamente sentito e spontaneo- omaggio al brindisino Giovanni Putignano, classe ’71, che dopo aver portato Ostuni dalla Serie C alle soglie della Serie A (dove è approdata solo in seguito ad un ripescaggio) ora allena in una piazza prestigiosa come Bari. E come tecnico della Liomatic Cus Bari Putignano sta facendo molto bene: non solo giungono i primi risultati sul campo -la squadra barese è impegnata nel Campionato di Divisione Nazionale A- ma anche la città sta rispondendo bene: al PalaFlorio non si erano mai viste tremila persone (tranne in qualche gara della Nazionale maggiore). Ed allora: auguri di buon lavoro a questo bravo uomo di basket (abbiam avuto entrambi i primi rudimenti cestistici  ed i fondamentali dal compianto Mimino Maffei) e persona intelligente che dà lustro alla città di Brindisi.

cosimo de matteis

ALBERTO RIMINI – i tifosi lo ricordano così

Davvero commovente – e non è una frase di circostanza- è stato il ricordo di Alberto Rimini, giovane Ultras del  Brindisi (di San Pietro Vernotico) scomparso prematuramente proprio 2 anni fa. Prima del fischio d’inizio di Brindisi-Matera tutti i giocatori biancazzurri si sono recati sotto la Curva Sud “Michele Stasi” a omaggiare il tifoso scomparso con un mazzo di fiori e tanto affetto. I cori si son levati in cielo forti e chiari.

domenica 27 febbraio 2011 010.jpg

Un grande striscione “NOI NON TI DIMENTICHIAMO.ALBERTO UNO DI NOI” riportava al centro una immagine di Alberto -che ho tratto dal profilo facebook dell’amico e tifoso Walter De Fazio ma che credo sia opera del fotografo Sandro Maiello- che pubblico anche io nel ricordo di questo tifoso.

ALBERTO RIMINI.foto di walter.jpg
Infine, per evidenziare la sensibilità e la maturità dei tifosi della curva, vorrei ricordare che durante la partita odierna è stato ricordato, con cori, Michele Stasi -oltre al già citato Alberto Rimini- ma i ragazzi hanno pure voluto omaggiare Gabriele Marrazza(ragazzo brindisino morto pochi giorni fà in circostaze tragiche)e la tredicenne bergamasca Yara Gambirasio barbaramente uccisa ed il cui corpo è stato ritrovato proprio ieri. Insomma una vera -ennesima- dimostrazione di una certa maturità e coscienza.
Bravi ragazzi, anche voi onorate Brindisi.

In ricordo di don Ettore

credo di fare cosa gradita, ai tanti brindisini che leggono questo blog, di riportare un pensiero in ricordo di DON ETTORE BIASI,Sacerdote brindisino, morto proprio ieri 14 aprile.

L’autrice delle righe che seguono è mia sorella Anna Maria: siamo nati in pieno centro(via alessandro manzoni) e la San Benedetto era la nostra Parrocchia e lì c’era don Ettore.

Nel salutare don Ettore(oggi alle 16 i funerali in Cattedrale)che è certo già nella Gloria, vi invito alla lettura:

“Cosa vuole dirci oggi Gesù?”

 

 

“Cosa vuole dirci oggi Gesù?” Questa era la frase tanto cara a don Ettore Biasi all’inizio di ogni celebrazione eucaristica domenicale, ed i nostri occhi di bimbi erano tutti puntati su di lui, nella piccola chiesa parrocchiale di san Benedetto in Brindisi nei primissimi anni Settanta. Don Ettore celebrava la Messa del fanciullo ogni domenica mattina e sapeva attirare l’attenzione di noi bambini con grande capacità.

    Ogni domenica la mia curiosità di bimba era intenta a scoprire “cosa Gesù avrebbe detto al mio cuore”. Non potevo mancare a quella Messa tanto “speciale”  dove Gesù, attraverso quel Sacerdote allegro e scherzoso, che cantava battendo le mani al ritmo della musica, mi attendeva e aveva qualcosa di “bello” da comunicarmi.

    Don Ettore con quella frase così speciale, che ripeteva ogni domenica, ci faceva comprendere quanto noi bambini fossimo importanti per Gesù tanto da essere destinatari di una sua Parola, di un suo pensiero.

    Ci insegnava, inoltre, che durante la Messa era presente Gesù stesso, vivo e vero, attraverso l’annuncio del Vangelo e il Pane Eucaristico.

    “Cosa vuol dirci oggi Gesù?” ci ripeteva dopo la Comunione con voce sommessa nel silenzio dell’assemblea. E invitava noi piccoli a sentire la voce di Gesù nel nostro cuore.

 

    “Cosa vorrà dirti oggi il Signore?” carissimo don Ettore, oggi che ti ha chiamato a sé al Banchetto del suo Regno per celebrare con Lui per sempre la sua Gloria?

    Ti dirà: “Vieni servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore !”

 

 

Anna Maria De Matteis

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