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C R E D I A M O C I

Devo dirlo. Devo! Crediamoci. Crediamoci ancora. La Cavese capolista è a soli nove punti. Ma, soprattutto, non è una squadra imbattibile. E’ vero che abbiamo perso lo scontro diretto – in casa loro, a Cava- ma la Cavese è tutt’altro che una corazzata. E dovrà venire a Brindisi , precisamente Domenica 30 aprile.

Aggiungo: può darsi pure che malauguratamente quel giorno saremo già tagliati fuori da ogni discorso. E magari anche la stessa Cavese! Ci sono, infatti, altre squadre più forti della attuale capolista – la Cavese appunto- e che hanno più chanche dei campani di vittoria del campionato. Mi riferisco ovviamente al Barletta, al Nardò e lo stesso Brindisi.

Sarà dura, sarà difficile, le probabilità sono basse. Sono rimaste solo dodice partite.

Ma non è impossibile.

Crediamoci.

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BRINDISI – Prospettive buone ma grava l’incognita “restrizioni”

“Forza Brindisi” pur restando sempre nell’alveo del dilettantismo e del settore amatoriale ha vissuto tempi migliori. Di certo migliori di questo. Sia in termini di contenuti che in termine di visualizzazioni e quindi di gradimento.

Di per sè la cosa non sarebbe un problema: in genere in una realtà come la nostra – un Capoluogo di Provincia di medie dimensioni- esistono talmente tante Testate che la presenza e/o l’assenza di un blogghetto (sia esso di un ragazzino sia di un pensionato col pallino di internet o altre tipologia di blog) è prettamente ininfluente.

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L’ASSENZA DI UNA RADIO

Senza voler eccedere nelle critiche occorre dire che a Brindisi purtroppo non esiste una radio ovvero non esiste una Testata radiofonica che trasmetta le radiocronache o almeno dia notizie in tempo reale fosse anche coi canonici tre minuti di diritto di cronaca. Questa la prima grande carenza che, se ci riflettete, è una anomalia non da poco.

Fortunatamente da qualche stagione, e limitando il discorso alla maggiore squadra di calcio, esiste un Sito Ufficiale che informa ed è anche abbastanza aggiornato. Forse è un po’ troppo legato ai social (in particolare a facebook) ma è comunque un Sito internet che funziona.

Resta la carenza. grave, di una radio e di altri organi di informazione che seguano il calcio in modo costante e sistematico. Non importa la professionalità.

IL TEMPISMO DELLA SOCIETA’

Bene, detto questo, ci pare che la maggiore società calcistica si sia mossa per tempo: in giugno c’era già il nuovo allenatore (da decenni non accadeva) e pertanto la Società ha potuto operare in modo tempestivo.

Come al solito sarà il campo a dire se ha operato bene. Noi ci auguriamo di si. Epperò palesiamo subito un nostro timore: anche la Stagione imminente – quella 2022- 2023- sarà fortemente condizionata dalle restrizioni. Questo, limitatamente al fatto sportivo, sarà un grave problema. Renderà davvero anomalo il tutto: basti vedere le due stagioni precedenti.

L’INCUBO RESTRIZIONI 

Ecco. Speriamo fortemente di sbagliarci – ma lo speriamo davvero- eppure siamo terribilmente preoccupati che nel giro di pochi mesi non si potrà SCEGLIERE di andare LIBERAMENTE allo stadio. E senza libertà non solo non c’è calcio: non c’è vita.

Verso Brindisi-Turris. Riflessioni sul cosiddetto “calcio-mercato”

Metà settimana ed il Brindisi è in piena preparazione della sfida di Domenica prossima, 1° dicembre, contro la Turris. Ciullo ed i suoi ragazzi lavorano duro: nonostante l’inverno sia alle porte ed un gelido vento sferza il campo di gioco in casa Brindisi c’è il sereno. Diradati le nubi di qualche settimana fa (nubi che ad un certo punto son parsi minacciosi nuvoloni) c’è tanto ottimismo. Anche la tegola della squalifica (prevedibile) di Marsili –il forte centrocampista è stato appiedato per due turni in seguito alla espulsione rimediata nei minuti finali di Bisceglie-Brindisi- non scompone piu di tanto l’ambiente biancazzurro. Il tecnico Ciullo , checchè se ne dica, non ha proprio una rosa striminzita e per dirla tutta il problema dell’undici da mandare in campo ogni Domenica è piu un fatto derivante dalla discutibile regola degli under che non di carenze oggettive della rosa che la società del Presidente Flora ha messo a disposizione del tecnico.

Che poi il Brindisi, come pare, voglia arricchire il proprio organico non è un capriccio: il regolamento parla chiaro e devono essere in campo quattro under, di cui almeno un diciottenne (un “95”). Il probabile ingaggio di Natino (LEGGI QUI I DETTAGLI) va proprio in tale direzione. I nomi “stellari” (almeno per la categoria) al netto dell’enfasi messa in giro sarebbero, semmai, legati a delle necessarie cessioni: lì davanti il Brindisi è a posto e l’arrivo di qualcuno significherebbe necessariamente che uno (o piu) dell’attuale parco attaccanti farebbe le valigie. E non solo per un discorso economico: è risaputo che troppi galli nel pollaio creano confusione. Fuor di metafora: a nessuno piace stare in  panchina. Tanto più che un Diego Albano, uno che in carriera ha sempre segnato, si trova “costretto” a dimostrare il suo valore. Emblematica la sua esultanza dopo il gol al Mariano Keller. Né solo questo: il Brindisi ha dimostrato di non essere assolutamente “Gambino-dipendente” né il calciatore siciliano è parso un insostituibile top player nella sfida (persa. E la società ci teneva alla Coppa Italia) all’Esseneto. Qualche anno fa una punta sudamericana fece 6 o 7 gol consecutivi (poi piu nulla sin a fine stagione): la dirigenza di allora si incaponì a trattenerlo –nel frattempo erano giunte richieste- e si rivelò una scelta sbagliata: chi redige queste note all’epoca scrisse che era opportuno cederlo perché si sarebbero rimpinguate le casse, il giocatore sarebbe stato felice (pare fossero società di serie superiore a volerlo) e le punte allora in forza al Brindisi avrebbero giocato invece di marcire in panchina.  Errare humanum est…

cosimo de matteis

Al Presidente del Brindisi Antonio Flora – “lettera” di cosimo de matteis

 

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Caro Presidente,

 

le persone serie ed oneste si firmano

e non si camuffano con falsi nomi o identità plurime.

Quanta viltà in certi comportamenti

-ripeto: comportamenti. Perché il RISPETTO per le persone è INTATTO. Ed OGNI persona “merita” rispetto, non solo alcuni-

e quanta acredine ed ostile

-ed ostinata!-

diffidenza

nei suoi confronti.

 

Da brindisino mi auguro Ella resti

(diversamente ci lascerà in balia dei dispettucci dei nostri concittadini, litigiosi come pochi)

da persona mi  auguro il suo AUTENTICO Bene:

e quindi non vorrei che la incomprensibile avversione nei suoi confronti

-già emersa in modo plateale nella estate del 2011-

finisse col darLe più sofferenze che gioie.

 

Decida Lei

-e ci mancherebbe altro!-

ma spero vorrà tenere presente che

a Brindisi

non esistono solo quelli che vogliono “distruggere”

e creare “ostacoli” e “divisioni”

(parentesi: chi vuole si veda la etimologia del termine greco “diábolos”  Διάβολος )

ma esistono anche persone oneste, sincere, appassionate.

 

Ogni Bene e forza Brindisi.


cosimino de matteis

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S.Antonio Abate-Brindisi (la verità fa male)

Siamo alla vigilia di Sant’Antonio Abate-Brindisi. Ma indipendentemente da come finirà questa partita, valida per il 13 ° del Girone d’Andata, faccio alcune considerazioni sulla situazione generale che vive il calcio in città. Non mi stupiscono le dichiarazioni , riportate dalla stampa, di Roberto Galluzzo (attuale massimo Dirigente del1 ottobre 2011 dwld 015.jpg Brindisi). L’Amministratore Unico della Ssd Calcio Città di Brindisi, stando a quanto riferiscono alcune Testate, ha solo usato frasi di circostanza per provare a mascherare il malumore che serpeggia dentro, fuori ed attorno al Brindisi.

Una ipotetica affermazione a Sant’Antonio Abate non cambierebbe di una virgola la situazione. Sarebbe solo una soddisfazione per i ragazzi ed i tifosi ma questi ultimi hanno solo da sperare due cose: che giunga sul campo la salvezza del titolo di Serie D (ergo: la salvezza. Altro che Play Off come disse testualmente il tecnico dopo la cinquina rifilata al Grottaglie) e, soprattutto, che non si verifichi il fallimento della Società. Ora Roberto Galluzzo –e di questo gli va dato atto- ha anche espresso chiaramente le sue (sacrosante!)perplessità riguardo un aiuto proveniente da questa Amministrazione Comunale (il Presidente ha parlato di “promesse da marinaio”).

 

Chi scrive queste modeste note lo ha sempre sostenuto fin da quando, con esagerata enfasi, venne annunciato urbi et orbi che il Sindaco ed un componente della sua  Giunta avevano fatto l’abbonamento per entrare allo stadio. . Era una non-notizia. Anche il battage mediatico di questi giorni attorno ad ipotetici lavori a favore dell’impiantistica cittadina risultano inesatti: in molti casi si tratta di decisioni ed azioni della precedente Amministrazione (ad esempio la ristrutturazione della Torretta) ed in altri si riferisce di piccoli ed irrilevanti interventi di maquillage che non portano certo vantaggio al Brindisi né allontano lo spettro di un dissesto economico. In tal senso la decisione di “congelare” gli stipendi è emblematica.

Di più: la presunta richiesta di scuse fatte dal tecnico ai calciatori (per le affermazioni fatte nel dopo-gara di Brindisi-Taranto) non esclude a)la effettiva colpa delle numerose defaillance di gioco e risultati attribuita ingiustamente ai calciatori;  b)la presenza di malumori nella Rosa: ci sono calciatori mai utilizzati, altri sottovalutati, alcuni sopravvalutati (e sempre schierati), alcuni subito “archiviati”.

La convocazione del forte fantasista Francesco Mariano –uno dei pezzi pregiati del Nardò della scorsa stagione- per la gara col S.Antonio è dovuta piu alla oggettiva mancanza di altri atleti (per squalifiche o infortuni)che ad una precisa scelta tecnica.

Ed è persino ridondante ribadire il “caso-Fusco”: lo sanno tutti che il forte centrocampista sannita mai avrebbe trovato spazio se non per circostanze meramente fortuite. E così vale per Cialdini (un vero mistero il suo metterlo in panchina dopo l’esordio interno col Bisceglie), per Sain –di cui per caso abbiamo Domenica conosciuto il suo valore: chi scrive invece lo sapeva bene- e per lo stesso Niccolò Greco “costretto” a soli 5-10 minuti a partita. Con la ciliegina del noioso refrain “questa è la rosa a disposizione” che offende e mortifica i nostri bravi calciatori.

Ripeto: speriamo che questi bravi e forti atleti conquistino sul campo la salvezza (e personalmente sono convinto che essi la meritano ampiamente: per qualità tecniche, impegno ed agonismo) e che non giunga l’ennesimo fallimento. Se così sarà non si potrà che dire “chi è causa del suo mal pianga se stesso” : per oltre una Stagione è stato fatto di tutto per far fuori tecnici (ad esempio Boccolini), dirigenti (ad esempio Aldo Sensibile) e soci (ad esempio De Finis) “sgraditi”. E come si dice in questi casi: “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”. I nodi vengono sempre al pettine.

Il “caso-Farina”

Un mio amico, oltre che essere una persona per bene e timorata di Dio, è pure straordinariamente creativo. Ed offre, in rete come nella vita reale, sempre tanti spunti di riflessione. E non essendo monotematico spazia fra tanti argomenti, tutti interessanti, dicendo sovente cose molto sagge. E proprio tale fertile eclettismo lo ha portato a parlare oggidì del “caso – Farina”. Non sapete di che si tratta? Bene: allora è proprio il caso di leggere quel che ci dice Aurelio Romano:

SIMONE FARINA, CASO FARINA, CALCIO

 

Conoscete questo simpatico giovanotto?
Si chiama Simone Farina.
Faceva il calciatore, se la cavava benino, ma adesso è disoccupato.
Ha detto cose che la sua coscienza e la legge dello Stato italiano gli imponevano di dire, e ora non lo vuole più nessuno.
Lo Stato, che lui ha onorato, se ne frega, quelli che saltano in testa agli atleti quando sbagliano, si girano dall’altra parte quando quegli stessi atleti si comportano rettamente: l’importante è parlar male, parlar bene è roba da nonnine zuccherose.
E i dirigenti della Federazione… non fatemi parlare: che se dico il 10% delle parolacce che voglio dire mi rimuovono l’account facebook ;-))

Aurelio Romano


CALCIOMERCATO: le ultimissime “novità”

C’è un modo nuovo  –“nuovo” per modo di dire-  di fare “mercato” (e già il termine “mercato” non è bello. Se poi lo si applica a delle persone è ancor più sconveniente –ed evoca la schiavitù ed altri immondi ed orridi contesti in cui la PERSONA UMANA è oggetto di compravendita) anzi “calciomercato” (altra parentesi: il termine è efficace ma bruttissimo. Ed inoltre, pur essendo ignorante in materia, mi pare che in ambito dilettantistico non sia previsto altro che il RIMBORSO SPESE. Sento invece parlare del maledetto denaro, di contratti, di agenti, di “mercato” appunto. Addirittura ciò avviene pure in precisi contesti organizzati allo scopo! Io non riesco proprio a comprendere, ma non importa: mica tutto si può capire.

Ma, dicevo, ho notato che si stanno utilizzando dei sistemi alternativi per “piazzare” i giocatori (parentesi: un bravo –ed onesto- giocatore non ha bisogno di nulla per “trovare” una squadra. Vien cercato e chiamato da allenatori altrettanto bravi ed onesti, senza costose intermediazioni): dalle bacheche di facebook ai siti web non è infrequente imbattersi in incredibili “ottimo difensore, classe 92 ma con esperienze di serie c, cerca squadra di promozione”(ovviamente è solo un “fac-simile”). Di più: per “piazzare” i bidoni, quelli che proprio non li vuole nessuno, si è ideato il sistema di “creare un caso mediatico-giornalistico”, con compiacenti pennivendoli dilettanti(nella accezione meno bella del termine) che descrivono in improbabili editoriali le gesta calcistiche immaginifiche del “Zahoui” di turno –chiaramente senza squadra….- e si fabula narrando di lotte all’ultimo sangue fra mille società per accaparrarsi le prestazioni del campione –che è sempre senza squadra- che fa faville e che diventa, addirittura, l’uomo-mercato. Ecco, si chiude il cerchio: siam tornati al mercato. Al mercato delle persone, che a metà stagione sono ancora senza squadra.


cosimo de matteis

Cronaca nera

Non conosco di persona Ercole Saponaro, ma lo ricordo bene fra i più attivi tifosi del Brindisi negli anni Ottanta (nella GBA). Conosco dai media la sua attività di sindacalista e sempre sui mezzi di informazione l’ho ritrovato impegnato ed interessato alle vicende calcistiche recenti.

L’episodio di questa notte -l’incendio della sua auto- è veramente spiacevole e preoccupante. Spiacevole perchè significa infliggere un danno notevole(ho letto si trattava di una autovettura quasi nuova e di valore) alla persona ed un grosso spavento per se ed i suoi familiari. Ed è un fatto estremamente preoccupante: quando si arriva ad incendiare l’auto di una persona c’è da riflettere. E tutta la città deve interrogarsi su cosa stia succedendo a Brindisi.